Il precedente del 2023, sempre in concomitanza con i tour di Taylor Swift
Non soltanto un precedente del mese di febbraio in Australia, ma anche un tentativo - nel 2023 - di un massiccio accesso di bot, sempre al sito di Ticketmaster
09/07/2024 di Gianmichele Laino
C’è un collegamento tra i concerti di Taylor Swift e le azioni di gruppi di cybercriminali sulle piattaforme che vendono i suoi biglietti? La domanda può anche suonare complottista, ma in realtà non fa altro che prendere in considerazione alcuni episodi che si sono verificati nel settore della vendita digitale di biglietti che hanno coinvolto delle gang di hacker. Già, perché dal 2023 ci sono almeno tre episodi, stando a quanto trapelato pubblicamente, che hanno visto Taylor Swift al centro di una sorta di intrigo di cybersicurezza tra tentativi falliti o riusciti di fuga di dati personali degli utenti delle piattaforme di ticketing. Sicuramente, il caso di Ticketmaster è abbastanza clamoroso e ne abbiamo parlato in maniera approfondita nel monografico di oggi. Ma ci sono state almeno altre due circostanze che devono essere attenzionate.
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Hacker e Taylor Swift, cosa è successo in Australia e nel 2023
Iniziamo da un altro tentativo degli hacker andato a segno. Il Guardian, nel ripercorrere la vicenda dell’attacco hacker a Ticketmaster, ha ricordato quello che era successo a febbraio di quest’anno, sempre nell’ambito delle operazioni di prenotazione dei biglietti per il tour Eras di Taylor Swift. Nella fattispecie, in Australia, la piattaforma Ticketek aveva subito un accesso anomalo che aveva portato alla clonazione di migliaia di account. I fan di Taylor Swift, in attesa di una delle tappe australiane del suo tour, avevano avuto prova di come i loro biglietti fossero stati rivenduti ad altri utenti dopo l’accesso anomalo. Il caso in questione diverge molto da quello di Ticketmaster (per cui le tecnologie SafeTix a disposizione impediscono di mettere in vendita i biglietti hackerati, come vi abbiamo spiegato): in quella circostanza, Ticketek è stata costretta a installare dei pop-up all’accesso dei concerti di Taylor Swift per cercare di offrire assistenza alle persone che avevano subito l’hackeraggio.
Ma nemmeno quella australiana è stata la prima volta di un tentativo di attacco a un concerto di Taylor Swift. Nell’autunno del 2023, sempre negli Stati Uniti e sempre relativamente alla piattaforma Ticketmaster, si era registrato un massiccio accesso con i bot (tre volte superiore a quello che Ticketmaster avesse mai sperimentato) e c’erano state intrusioni anche nei profili degli account verificati. L’attacco è stato in qualche modo arginato in quella circostanza, anche a costo di offrire un servizio rallentato agli utenti o di sospendere in alcuni casi la vendita dei biglietti stessi. A novembre 2023, comunque, nessun biglietto del concerto di Taylor Swift era stato “sottratto” alla piattaforma. Nonostante tutto – vista anche l’attenzione dell’antitrust americana sulla presunta posizione dominante di Ticketmaster nell’ambito del ticketing online -, la vicenda scatenò l’attenzione dell’opinione pubblica e delle autorità competenti, di fronte alle quali i responsabili dell’azienda sono comparse in audizione. Chiaro che gli eventi degli ultimi giorni, a maggior ragione, scateneranno ancor di più le critiche nei confronti di un’azienda che offre un servizio fondamentale, ma che si è dimostrata vulnerabile.