La grande sconfitta di Meta davanti alla Corte di Giustizia UE

L'azienda di Menlo Park aveva fatto ricorso contro un'indagine dell'Antitrust tedesca. Ma per loro non è andata benissimo

09/07/2023 di Redazione Giornalettismo


La Corte di Giustizia Europea ha respinto un ricorso presentato da Meta in Germania. L’azienda guidata da Mark Zuckerberg si era rivolta al tribunale di Düsseldorf denunciando” un’indagine illecita avviata nel 2019 dall’Antitrust tedesca per “abuso di posizione dominante”. Nel suo giudizio finale, la CGUE non si è limitata a sottolineare come la competenza e i riferimenti al GDPR – nell’ambito di un’inchiesta – non sia prerogativa esclusiva del Garante Privacy, ma anche tutte le altre Autorità possono utilizzare i paletti del Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati Personali.

CGUE contro Meta e il tentativo di aggirare il GDPR

Una vicenda lunga quattro anni che ha messo in luce un altro aspetto fondamentale: l’azienda di Menlo Park ha tentato di aggirare il capitolo sulla “liceità del trattamento” facendo apparire la sua gestione dei dati personali – al fine della profilazione pubblicitaria – come inerente ad alcune delle eccezioni previste dallo stesso articolo 6 del GDPR. Questo pronunciamento, dunque, apre – ancora una volta – il capitolo dell’esplicito consenso che l’utente deve dare a chi gestisce una piattaforma. Si tratta di aspetti già noti, ma con queste interpretazioni del CGUE diventa ancora più difficile il mantenimento dello status quo per Meta. Almeno in Europa.

Questa valutazione è stata accolta con grande soddisfazione da Max Schrems, colui che per primo aveva messo in evidenza tutte le violazioni – parlando di trasferimento e trattamento dei dati personali – da parte delle aziende BigTech. Ma non finisce qui, perché Meta sta lanciando la sua nuova piattaforma Threads (una sorta di Twitter) negli Stati Uniti. Arriverà in Europa? Stando alla quantità di dati richiesti per iscriversi, questa app non sbarcherà mai nel Vecchio Continente. A meno che, con il corso del tempo, si adegui al GDPR. Zuckerberg sarà disposto a farlo o per lui – anche in vista del DSA – il mercato europeo sta diventando secondario?

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