Reddito di cittadinanza, il sussidio sarà tagliato se non ci saranno risorse per tutti

28/02/2019 di Enzo Boldi

Come si fa a dare 780 euro (come da promesse elettorali, poi rimodulate in corso d’opera) a una platea che inizialmente superava i cinque milioni e mezzo di persone? La questione delle coperture per garantire l’approvazione del reddito di cittadinanza è stato uno degli elementi cardine della discussione politica attorno al provvedimento fortemente voluto e targato M5S. Alla fine sono stati trovati sei miliardi di euro e il progetto è arrivato in via di definizione, con il decretone che sarà votato la prossima settimana in via definitiva alla Camera. L’Inps, però, ha già pubblicato i moduli per farne richiesta (dal prossimo 6 marzo), ma tra le indicazioni ne appare una sorprendente.

A pagina 9 del modulo presente sul sito dell’Inps, compare un’indicazione da accettare (obbligatoriamente) quando si compila la domanda: «In caso di esaurimento delle risorse disponibili per l’anno di riferimento, con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, è ristabilita la compatibilità finanziaria mediante rimodulazione dell’ammontare del beneficio». In pratica, se il fondo stanziato si esaurirà, ci sarà un taglio nell’assegno – anzi, nella ricarica della card per il reddito di cittadinanza – che verrà versato nei portafogli di chi risponderà ai requisiti per ottenere il sussidio.

Il reddito di cittadinanza sarà tagliato se esauriranno i fondi

Una doccia gelata che svilisce ancor di più le promesse elettorali fatte da Luigi Di Maio e il Movimento 5 Stelle. I calcoli fatti da chi riteneva iniqua e inadatto il reddito di cittadinanza, già dalle prime ore, avevano messo in evidenza come i fondi stanziati e le coperture trovate dal governo per finanziare questo provvedimento risultassero insufficienti per garantire il beneficio alla platea annunciata dal M5S. Ora, con questa nota all’ultima pagina dei moduli, appare evidente come i soldi stanziati (su base triennale, perché per il 2019 tutto dovrebbe essere garantito grazie al rinvio dell’entrata in vigore del reddito) potrebbero non bastare e l’assegno rischia di dover essere rimodulato perché i calcoli sono stati fatti in maniera errata.

(foto di copertina: ANSA/ANGELO CARCONI)

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