Travaglio dopo la condanna al risarcimento per il papà di Renzi: «Il Fatto Quotidiano potrebbe chiudere»

Chiede aiuto ai lettori, Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano. Chiede il loro aiuto perché la testata, se dovesse andare avanti così, rischia la chiusura. Non per i dati del fatturato che, anzi, sono in controtendenza rispetto alla crisi generalizzata del mondo dell’editoria, ma per i risarcimenti che la testata è costretta a pagare per le notizie pubblicate. Ultimo caso, in ordine di tempo, quello dovuto a Tiziano Renzi: 95mila euro di danni nei confronti del papà dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, a causa di due articoli che cercavano di ripercorrere la sua vicenda personale.

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Marco Travaglio ha paura di una possibile chiusura del Fatto Quotidiano

«Il tribunale di Firenze che dà torto al Fatto – dice Travaglio – crea un precedente che mette a rischio la sopravvivenza del nostro giornale. Ci costringe a rivolgerci subito a voi lettori. Perché abbiamo bisogno di voi».

Marco Travaglio spiega nel dettaglio i problemi che sono stati contestati dal tribunale: la condanna arriva in seguito alle contestazioni su due articoli. Un titolo e due parole utilizzate dallo stesso Travaglio in un suo editoriale. Ognuna di queste contestazioni è costata 30mila euro, più 5mila euro di riparazione pecuniaria. Travaglio, del resto, difende le proprie scelte, sottolineando come, dietro a queste espressioni, si sia nascosto un fatto sostanzialmente vero e che il Fatto non abbia commesso alcuna impudenza nel dare per scontato fatti che dovevano ancora essere accertati dall’autorità giudiziaria.

Chiusura Fatto Quotidiano: «Un paio di mazzate come questa e non ce la faremo più»

Inoltre, il direttore del Fatto sottolinea che quel tipo di cifra – secondo la motivazione del tribunale – deve essere corrisposta «per la posizione sociale del soggetto diffamato (padre del presidente del Consiglio, politico e imprenditore)». Insomma, spiega Travaglio: «La regola aurea che vuole i più potenti esposti alle critiche viene ribaltata: più conti e meno puoi essere criticato».

La sentenza di risarcimento nei confronti di Tiziano Renzi arriva poco dopo quella emessa dal tribunale di Roma che ha condannato sempre il Fatto Quotidiano a pagare la cifra di 150mila euro ai giudici di Palermo che avevano assolto il generale Mario Mori per la mancata cattura di Bernardo Provenzano.

«Ora, a botte di sentenze come queste – spiega Travaglio – un piccolo giornale libero come Il Fatto Quotidiano non può reggere: ancora un paio di mazzate come queste e si chiude. Non c’è alcuna arma di difesa». Il direttore invoca una riforma della diffamazione a mezzo stampa e dice che, chi vuole fare libero giornalismo, non può lavorare quotidianamente con una spada di Damocle del genere: «A questo punto – chiude – per noi sarebbe meglio cambiare mestiere».

(Credit Image: © Daniela Parra Saiani/Pacific Press via ZUMA Wire)

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