Instagram prova a spiegare come funzionano i suoi algoritmi

Non l'algoritmo ma gli algoritmi Instagram, che funzionano in maniera diversa a seconda della sezione che regolano

08/06/2021 di Ilaria Roncone

«Vogliamo fare un lavoro migliore nello spiegare come funziona Instagram»: inizia così il lungo post comparso sul blog di Instagram in il uno della piattaforma, Adam Mosseri, prova a spiegare per filo e per segno come funziona l’algoritmo di Instagram – o meglio – gli algoritmi Instagram. Si parla delle «molte idee sbagliate» che ci sono su come funzioni Instagram e l’obiettivo del lungo testo è quello di fare chiarezza. Il punto cruciale del primo di una serie di post con questi obiettivi è quello di rispondere a alcune precise domande che vengono elencate: «Come fa Instagram a decidere cosa mi mostra per primo?”; “Perché alcuni dei miei post ottengono più visualizzazioni di altri?”; e “In che modo Instagram decide cosa mostrarmi in Esplora?».

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Algoritmi Instagram: «Non è regolato da un algoritmo solo»

Ne abbiamo sempre parlato al singolare ma, effettivamente, Mosseri spiega che la piattaforma è regolata da più algoritmi. La prima cosa che viene chiarita è che Instagram non è regolato da un unico algoritmo «che supervisiona ciò che le persone vedono o non vedono utilizzando l’app». Sono presenti, invece, una serie di diversi algoritmi, classificatori e processi, ognuno con uno scopo diverso. Le ragioni per cui Instagram seleziona i contenuti per noi – come sappiamo – dipendono dal fatto che se il feed fosse presentato in ordine cronologico (come accadeva prima) perderemmo la maggior parte delle cose che ci interessano. Ecco che, dal 2016, la piattaforma ha deciso di presentare i contenuti basandosi su un «feed che classificasse i post in base a ciò a cui tieni di più».

Ogni sezione di Instagram, quindi, è regolata da un diverso algoritmo: «Ogni parte dell’app, Feed, Explore e Reels, utilizza un proprio algoritmo su misura in base a come viene utilizzata dall’utente – chiarisce Mosseri – e le persone tendono a cercare i loro amici più cari nelle Storie ma vogliono scoprire cose nuove nella sezione Esplora». Nel Feed e nelle Stories, quindi, tendono a comparire contenuti inerenti familiari e amici: « sono tutti i post recenti condivisi dalle persone che segui», scrive Mosseri.

Contenuti classificati come disinformazione finiscono in fondo

Dopo le polemiche che ci sono state nei mesi scorsi, Mosseri parla anche di come vengono trattati i post classificati come disinformazione da fact checker terzi: «Se pubblichi qualcosa che i fact check di terze parti etichettano come disinformazione – di legge – non lo rimuoviamo, ma applichiamo un’etichetta e mostriamo il post più in basso in Feed e Storie. Se hai pubblicato disinformazione più volte, potremmo rendere più difficile la ricerca di tutti i tuoi contenuti».

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