Il manager di Khaby Lame ha spiegato come monetizza su TikTok

È sicuramente il tiktoker più noto d'Italia, ma punta a superare anche Chiara Ferragni su Instagram

02/06/2021 di Redazione

Ci sono diversi passaggi interessanti dell’intervista che Selvaggia Lucarelli – per TPI – ha fatto a Khaby Lame, il fenomeno di TikTok che adesso è sbarcato anche su altri social network e che punta a diventare l’italiano più seguito anche su Instagram (la proiezione del sorpasso a Chiara Ferragni si sta avvicinando in maniera vertiginosa, se si dovesse continuare su questi ritmi). Interessante, soprattutto perché ha coinvolto anche il suo manager, ovvero Alessandro Riggio, che non è soltanto esperto di influencer marketing, ma anche di gestione – diciamo così – più tradizionale di altri personaggi noti del mondo dello sport e dello spettacolo. In particolare, c’è un passaggio dell’intervista in cui si prova a spiegare come guadagna Khaby Lame su TikTok e cosa sia realmente rilevante sul social network made in ByteDance.

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Come guadagna Khaby Lame su TikTok

Ovviamente, tra una curiosità e l’altra su Khaby Lame, sulla sua nuova vita da influencer noto sui social network, sui suoi idoli, sul video con Del Piero, sul suo rapporto con Chivasso, emergono dettagli molto importanti che possono essere utili a tutti quei ragazzi che, in un modo o nell’altro, stanno utilizzando sempre più spesso TikTok come una sorta di rampa di lancio per la propria impresa personale. In Italia, contrariamente a quanto possa pensare un certo pubblico “patinato”, i creators che fanno cose strabilianti su TikTok sono tantissimi. Per questo è importante capire una questione fondamentale, che è emersa anche nell’intervista di Selvaggia Lucarelli: si guadagna davvero con TikTok?

L’importanza delle interazioni rispetto alle visualizzazioni

La risposta di Alessandro Riggio è stata molto chiara: 50 milioni di followers – dice – non corrispondono certo a 50 milioni di euro. L’influencer, e fin qui non c’è nulla di nuovo, deve sfruttare la sua visibilità sui social network per ottenere sponsorizzazioni più tradizionali (Khaby Lame sarà presto in partnership con Barilla). Il passaggio successivo è decisivo:

«Molti pensano – dice Riggio a Selvaggia Lucarelli – che si monetizzi soprattutto dalle views, invece si monetizza di più se il video prende tot like, commenti condivisioni eccetera… Il guadagno viene dall’engagement generalizzato. Lo sharing, i commenti e i like contano più delle visualizzazioni».

Ecco, dunque. Tra l’altro, si ricorda anche che non conta tanto la somma delle visualizzazioni ottenute con tutti i video realizzati, quanto la visualizzazione al singolo video nelle 24 ore. Un sistema complesso, che però prevede un passaggio fondamentale e che deve essere chiaro a tutti gli influencer di TikTok e a tutte quelle persone che lavorano con l’influencer marketing: engagement è la parola chiave, creare interazione, alimentare discussioni, fare in modo che la gente parli. Non che guardi soltanto. Ma che dica la sua. Il commento dell’utente che – magari – non ha nemmeno un’immagine di profilo, è molto più importante di cento visualizzazioni insieme.

TikTok, in base a questa testimonianza, dimostra di enfatizzare molto una tendenza che gli altri social network – presenti sul mercato da più tempo – hanno avuto modo di creare soltanto nell’ultimo periodo. Si pensi a Facebook: il valore di un suo post è molto più alto se contiene commenti o condivisioni con commenti. Può anche avere 1000 like, ma se nessuno parla di ciò che si dice in quel post, allora l’algoritmo tenderà a metterlo in secondo piano.

Al di là della singola sponsorizzazione esterna al social network, dunque, guadagnare attraverso TikTok non è così scontato, almeno stando alla testimonianza dell’agente del più noto tiktoker in Italia. Il contenuto può essere anche importante – e Khaby Lame è stato davvero brillante nell’intercettare una tendenza, nel costruirvisi attorno un personaggio -, ma se questo contenuto non crea discussione, non diventa in qualche modo un piccolo ombelico intorno a cui tutto ruota, allora qualsiasi progressione di carattere economica lascia il tempo che trova. .

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