Vi siete mai chiesti come funzionino le agenzie di influencer marketing fuori dall’Italia?

Noi sì e lo abbiamo domandato alla Territory Influence, una realtà spagnola che - tramite la voce di una dipendente - ci ha raccontato come funzioni il mondo dei content creators al di là del confine italiano. Tra fun fact, dati statistici e opinioni personali, quella con Alessia De Blasio è stata la piacevole chiacchiera con una «collega della porta accanto»

03/02/2023 di Giorgia Giangrande

Nel mare magnum di definizioni che, soprattutto negli ultimi anni, sono saltate fuori per definire tutte quelle realtà che lavorano con chi crea contenuti digitali, è opportuno fare un po’ di ordine. Per questa ragione, Giornalettismo ha trattato in lungo e in largo il tema: partendo da alcune delle agenzie di management più note d’Italia, passando per l’analisi di «quando un’adv è fatta bene» e risalendo fino a Lele Mora, uno dei primi manager della storia italiana dei VIP. Quelli che un tempo era la very important people, oggi è la very followed people e, intorno a quest’ultima, si è sviluppato un vero e proprio business. Quello italiano lo conosciamo bene, ma all’estero? Come funzionano, per esempio, le agenzie di influencer marketing in Spagna? Lo abbiamo chiesto ad Alessia De Blasio della Territory Influence, romana di nascita e spagnola d’adozione.

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Cos’è un’agenzia di influencer marketing e perché la Territory Influence è una di queste

L’influencer marketing è una delle strategie più efficaci per accentuare la presenza di un brand nei social network. Consente di ampliare il pubblico di riferimento, attivare il passaparola e collaborare con i content creator, persone molto seguite sui social che – proprio in virtù dei loro numeri – possono determinare l’aumento delle vendite tramite contenuti originali di alta qualità. L’influencer marketing, dunque, è un insieme di attività e strategie basate sulla collaborazione tra un brand e un testimonial (l’influencer, appunto): quest’ultimo, in cambio di un compenso monetario, prodotti omaggio o altre forme di retribuzione, offre visibilità sui social network all’azienda e ai suoi prodotti o servizi.

Alla luce di questa definizione, quando abbiamo domandato ad Alessia De Blasio come avrebbe definito la realtà spagnola in cui lavora, ci ha risposto: «La Territory Influence è una realtà unica nel panorama spagnolo ed europeo. Siamo il principale partner di Influencer Marketing a servizio completo in Europa. Parte del Gruppo Bertelsmann, l’agenzia ha una forte esperienza offline e online con più di 3.600 campagne negli ultimi 17 anni. Abbiamo una grande esperienza nell’implementazione della “piramide dell’influenza” nel suo complesso. Questo significa che lavoriamo da nano e micro influencer, a macro e star».

Italia e Spagna a confronto: in quale Paese le agenzie di influencer marketing sono nate prima?

Nel rispondere a questa domanda, la premessa di Alessia De Blasio è stata: «Italia e Spagna sono due paesi molto simili, per cultura e modalità di lavoro. Credo che queste similitudini si riflettano perfettamente anche nelle realtà lavorative italiane e spagnole». Poi, ha continuato: «Nel settore dell’Influencer Marketing, tuttavia, le differenze principali sono che, dal mio punto di vista, il mercato degli influencer in Italia è un mercato più completo, con profili rilevanti e molto potenti, e, dall’altro lato, in Spagna c’è un ambiente altamente competitivo».

A che punto pensi sia il mercato dell’influencer marketing in Spagna? Qual è la percezione degli utenti e quale quella dei clienti per cui curate delle campagne pubblicitarie?

«Il mercato dell’Influencer Marketing si è sviluppato molto prima in Italia che in Spagna. Essendosi sviluppato prima si è anche professionalizzato molto prima. Il settore dell’influencer marketing è in rapida crescita in Spagna. Quest’ultima sta seguendo il percorso dell’Italia e negli ultimi anni si sono andati via via professionalizzando. Abbiamo visto infatti un’esplosione di nuove agenzie di Inflencer Marketing e da qualche anno a questa parte sono sempre di più gli Influencer che in Spagna sono rappresentati da agenzie di management».

Perché pensi che stia crescendo così tanto? Sia per quanto riguarda i creators, tramite il sorgere di agenzie di management, sia per quel che riguarda i clienti, che si affidano ad agenzie di influencer marketing.

«Il motivo per cui l’influencer marketing sta crescendo rapidamente è principalmente il fatto che i consumatori si fidano di più delle raccomandazioni dei pari e di quelle reali, e questo fa sì che l’influencer marketing abbia un budget stanziato e crescente nei piani di tutti i brand manager». Per avvalorare quanto detto, Alessia De Blasio cita poi un rapporto di IPMARK (è il media di riferimento per i professionisti del marketing e della pubblicità del Paese), secondo cui la Spagna risulta essere il Paese europeo con il maggior numero di influencer. Nel nostro Paese ci sono più di 1,56 milioni di influencer attivi su Instagram, TikTok e Youtube, che rappresentano il 15% delle personalità influenti sui social network in Europa».

Italia VS Spagna: in quale Paese i creator guadagnano di più?

Già che c’eravamo, abbiamo domandato ad Alessia De Blasio se, in base alla sua esperienza in agenzia, avesse constatato differenze tra Italia e Spagna, a livello di compensi per i creators. E, se sì, in quale dei due Paesi i creators hanno un guadagno superiore.

«I content creator professionisti sono sempre più rilevanti in entrambi i Paesi e questo fa sì che i loro compensi crescano, in quanto stanno diventando sempre più professionali, migliorando i loro servizi e i loro risultati. Per mia esperienza, poiché il mercato italiano si è sviluppato per primo, gli influencer in Italia guadagnano di più, ma dipende dal profilo, dai risultati e dalla qualità dei contenuti. Possiamo trovare profili costosi in entrambi i Paesi!».

Sempre in tema di differenze, il desiderio di sapere come funzioni questo mondo al di là dei confini del Bel Paese, poi, ha trovato riscontro in una nuova domanda: da un punto di vista fiscale o legale cambia qualcosa?

«Credo che a livello legale e fiscale i due paesi siano abbastanza allineati. A livello di “Giveaway” – un concorso a premi dove si verifica un’estrazione che permette a un partecipante casuale di vincere il premio – la legge è più permissiva in Spagna che in Italia anche se si sta andando verso una regolarizzazione del tema. Inoltre, in Spagna, invece, un decreto di legge regola la pubblicità sui contenuti dei content creator. Diciamo quindi che in entrambi i paesi si fanno passi avanti dal punto da questo punto di vista, cercando sempre più un ordine».

A day at work: è come lo avevi immaginato 10 anni fa?

In conclusione, abbiamo domandato ad Alessia De Blasio quale come scandirebbe la sua giornata di lavoro tipo se dovesse seguire uno dei trend in cui i protagonisti ripercorrono ciò che hanno fatto dal mattino alla sera. 

«A day at work da Territory Influencer non è mai lo stesso e questo è un punto positivo di lavorare in questa realtà. Riunioni con clienti, preparazione delle linee guida e materiali per gli Infleuncer, formazioni, analisi e studio delle nuove tendenze, sviluppo di idee creative per creare le migliori campagne per i nostri cliente e per gli influencer che partecipano alle campagne e gli immancabili caffé e pranzi con colleghi».

Giornate di lavoro come quella di Alessia sono talmente tanto nuove, se paragonate a quelle di lavori molto più tradizionali e diffusi, che è parecchio difficile rintracciare il seme di questi mestieri nei sogni infantili di chi oggi lavora in ambiti come quello delle agenzie influencer marketing. Per questa ragione, rispetto alla domanda su cosa avrebbe pensato se dieci anni fa l’avessero messa di fronte alla prospettiva di questo lavoro, la risposta scavalca i confini dei mestieri come ce li hanno insegnati da bambini o come li pensiamo giocando a nomi, cose e città:

«La me di dieci anni fa non avrebbe mai pensato di trovarsi a lavorare in questo mondo, ma già sapevo, sicuramente, che il contatto con il prossimo, la comunicazione e lavorare in una realtà dinamica sarebbe stato il mio».

E tra dieci anni, invece, cosa ti aspetti che accada in questo mondo attualmente permeato dai social network?

«L’influenza è qualcosa che esiste da sempre, è semplicemente cambiata nel tempo andando ad adattarsi al cambiamento della società. Gli esseri umani hanno bisogno di essere influenziati e di riceve degli input che li ispirano ad acquistare e fare delle scelte. Sicuramente da qui a dieci anni ci saranno moltissimi cambiamenti. Abbiamo già visto gli NFT e il sopravvento progressivo dell’intelligenza artificiale. Continuerà a esistere l’influenza ma sarà sempre più personalizzata e più dinamica andandosi a focalizzare sull’esperienza».

Come dire, staremo a vedere!

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