Cosa avremmo potuto imparare dalla vicenda di Wafffler69?

La storia di Wafffler69 è simile a quella di Omar Palermo, noto sui social con il nome YouTubo Anche Io: l'argomento principale è il rapporto tra alimentazione e social network, che talvolta può avere delle conseguenze dannose per la salute fisica e mentale

Taylor Brice LeJeune è il tiktoker noto come Wafffler69 morto lo scorso 11 gennaio probabilmente in seguito a un attacco cardiaco. LeJeune aveva 33 anni e su TikTok aveva 1,9 milioni di follower: sul social network cinese pubblicava video in cui mangiava cibi molto particolari e talvolta scaduti e per questo alcune testate giornalistiche italiane nel dare la notizia della sua morte ne hanno attribuito la causa alla sua alimentazione così scorretta. In realtà questo rapporto causa-effetto non sarebbe così immediato e in ogni caso non si poteva averne la certezza. In effetti Clayton Claydorm, fratello di LeJeune, nel video pubblicato su TikTok per dare la notizia della morte del fratello ha detto che anche suo padre e suo nonno avevano problemi di salute simili.



Cosa avremmo potuto imparare dalla vicenda di Wafffler69? Il monografico di Giornalettismo

La vicenda di Wafffler69 per alcuni aspetti è simile a quella di Omar Palermo, youtuber italiano noto come YouTubo Anche Io che pubblicava video simili a quelli di LeJeune e morto a 42 anni. Entrambi in qualche modo rispondevano a delle “sfide” che avevano a che fare con il cibo: l’obiettivo era quello di mangiarne una quantità eccessiva o di provare ad assaggiare quelli più strani. Il cibo sui social rappresenta un vero e proprio trend che può assumere delle declinazioni diverse, talvolta positive altre volte meno: per questo i social network hanno delle linee guida che impediscono la pubblicazione di contenuti fuorvianti o disturbanti che riguardano l’alimentazione perché è possibile che questi vengano visti anche da persone sensibili, come gli adolescenti, e che questo possa contribuire all’insorgere di disturbi del comportamento alimentare o che possa inficiare il processo di guarigione di chi ha già un DCA. Per comprendere meglio che rapporto hanno i social con l’alimentazione e i DCA abbiamo intervistato la biologa nutrizionista Francesca De Blasio.