Il peso specifico delle piattaforme social e della loro (non) moderazione nell’assalto a Brasilia

In quale misura l'utilizzo dei social ha permesso alle cose di andare come sono andate? L'assalto a Brasilia raccontato tra social e parallelismi con Capitol Hill

14/01/2023 di Redazione Giornalettismo

Quale è stato il peso specifico dei social network nell’assalto ai palazzi del potere in Brasile? Questo è il tema che abbiamo affrontato nel monografico dedicato di Giornalettismo in questa settimana, prendendoci un paio di giorni dall’accaduto per monitorare la situazione e tirare le somme rispetto al quanto e come parlando dell’utilizzo social assalto Brasile.

Il viaggio di Giornalettismo nell’utilizzo social assalto Brasile

La nostra redazione ha composto un puzzle che va al di là del singolo avvenimento di cronaca andando a scandagliare la rete e i social che, maggiormente, hanno avuto un ruolo principale come strumento per organizzare le proteste e l’assalto. Impossibile non approfondire, ovviamente, anche tutte quelle somiglianze tra l’attacco ai palazzi del potere a Brasilia e quello che è successo – ormai un paio di anni fa – a Capitol Hill. Dall’analisi del messaggio in codice “Festa di Selma” che, su Twitter, ha permesso alle persone di organizzarsi indisturbate, all’uso calcolato di Telegram fino alle considerazioni su come Twitter post Musk si sia reso un luogo ideale per gli estremisti di estrema destra che puntano a sostenere i loro candidati no matter what, siamo arrivati a chiederci che cosa sarebbe successo – in Italia – se in alcuni casi specifici che hanno coinvolto no-vax e no-mask le autorità non avessero attuato controlli precisi sulle chat di Telegram.

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