41 Stati americani contro Meta per aver danneggiato la salute mentale dei minori

Un'azione legale congiunta nei confronti della holding guidata da Zuckerberg. L'accusa: funzionalità progettate per creare dipendenza. Anche tra i più piccoli

31/10/2023 di Redazione Giornalettismo

Il tema della salute mentale (soprattutto quando si parla di giovanissimi e adolescenti) legato all’utilizzo dei social network è diventato di primaria importanza nel corso degli ultimi anni. Soprattutto da quando l’ex dipendente di Facebook Frances Haugen ha reso pubblici (prima ad alcuni organi di stampa, poi ai giudici) moltissimi documenti interni dell’azienda. E ora è arrivato il tempo di una grande causa, USA contro Meta, con 41 Stati che hanno denunciato ufficialmente la holding guidata da Mark Zuckerberg, rea di aver causato dei problemi (a livello mentale) ai più giovani attraverso le sue piattaforme.

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Come riposta il Washington Post, gli Stati ad aver avviato questa azione legale nei confronti di Meta sono 41 (a cui si aggiunge anche il Distretto di Columbia):

Arizona, California, Connecticut, Delaware, Georgia, Hawaii, Idaho, Illinois, Indiana, Kansas, Kentucky, Louisiana, Maine, Maryland, Michigan, Minnesota, Missouri, Nebraska, New Jersey, Carolina del Nord, Dakota del Nord, Ohio, Oregon, Pennsylvania, Rhode Island, Carolina del Sud, Dakota del Sud, Virginia, Washington, Virginia Occidentale, Wisconsin, Florida, Massachusetts, Mississippi, New Hampshire, Oklahoma, Tennessee, Utah e Vermont. 

A loro deve essere aggiunto necessariamente – anche se al momento non fa parte di questa causa pressoché congiunta – anche lo Stato dell’Arkansas che lo scorso mese di marzo ha avviato un’azione legale nei confronti di Meta per la “dipendenza” generata dalle piattaforme Facebook e Instagram.

USA contro Meta, 41 Stati denunciano i danni ai minori

Dopo essere andati avanti – per molti mesi – in ordine sparso, ora stiamo andando verso una grande causa USA contro Meta. Tutto è partito da un’indagine che risale al 2021, quando alcuni procuratori generali bipartisan (Repubblicani e Democratici) avviarono un’inchiesta per verificare eventuali violazioni da parte di Facebook e Instagram nella promozione di alcuni prodotti social destinati (anche) a bambini e adolescenti. Proprio partendo dalle possibili infrazioni della legge sulla protezione dei consumatori, si è arrivati alla situazione odierna.

Perché nei cosiddetti “Facebook Files” rivelati da Frances Haugen, erano contenute molte pagine relative all’analisi dei comportamenti dei minorenni, con tanto di studi – attraverso sondaggi mirati e dedicati – per “offrire” loro strumenti e funzionalità in grado di rendere le piattaforme social più attraenti alla loro fascia d’età. E proprio all’interno di quei documenti era emerso un aspetto preoccupante: Instagram presentava (soprattutto per le giovani) grandi rischi per quel che concerne la salute mentale.

Le motivazioni

Dalla depressione agli stati d’ansia, fino ad arrivare all’insonnia. Queste le evidenze emerse nel corso delle indagini all’interno di Facebook. Soprattutto legate all’utilizzo di Instagram. Secondo i 41 Stati (più Arkansas e Distretto di Columbia), Meta era a conoscenza di tutto ciò e non ha fatto nulla per evitare che la salute mentale dei minori venisse messa a repentaglio. Anzi, l’accusa sottolinea che l’azienda abbia proseguito nel suo sviluppo di nuove funzionalità in grado di acuire quel senso di dipendenza patologia nei più piccoli.

(Foto IPP/ Alex Edelman via ZUMA Wire)

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