Il mancato confronto plurale per il ritorno di Trump su Twitter, per Musk, sarebbe da imputare agli attivisti

Il capo di Twitter aveva parlato di un confronto con attivisti e punti di vista plurali per le decisioni importanti come lo sblocco di casi controversi ma, alla fine, Trump su Twitter è tornato con un sondaggio

23/11/2022 di Ilaria Roncone

Nella serata di ieri su Twitter Elon Musk – in risposta al tweet di un giornalista – ha spiegato che quello che ha portato al ritorno di Trump sarebbe frutto del volere di attivisti. Un rapporto complicato, quello tra Musk e chi fa attivismo (basti pensare che un paio di settimane fa il capo di Twitter ha affermato che il gran calo di entrate pubblicitarie fosse frutto di una loro opera). Tornando al tweet, il giornalista Patrick W. Watson ha giustamente sottolineato come Musk avesse in precedenza affermato che avrebbe creato un consiglio di moderazione fatto da persone e esperti con punti di vista diversi: «non ci saranno decisioni importanti sui contenuti o reintegrazioni di account», aveva detto.


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Il ritorno di Trump su Twitter sarebbe colpa degli attivisti

Con la risposta al giornalista Elon Musk dà sostanzialmente la colpa del ritorno di Trump senza le valutazioni promesse alla presunta azione compiuta dagli attivisti per fare sì che gli inserzionisti lasciassero Twitter. L’esistenza di quel consiglio faceva parte di un accordo che, sostanzialmente, dal punto di vista di Musk sarebbe stato violato da quei gruppi interessati alle tematiche sociali e politiche.

La decisione del ritorno di Trump e di altri personaggi controversi (Jordan Peterson, Kathy Griffin e The Babylon Bee, per fare un paio di nomi) è stata presa senza il confronto di diversi punti di vista e, in particolare, l’ex presidente è ritornato per via di un sondaggio («Vox Populi, Vox Dei», ha scritto Musk, «la voce del popolo è la voce di Dio».

Quali sono le ragioni dietro il ritiro degli inserzionisti?

Come riporta The Verge, che ha potuto visionare i documenti di una delle principali società che hanno consigliato ai loro clienti di interrompere le campagna su Twitter (Omnicom Media Group), le ragioni dietro alla scelta hanno a che fare con tutto fuorché con le pressioni di gruppi attivisti. Il punto – come ha sottolineato anche una ex dipendente di Twitter nel team di moderazione licenziata da Musk che abbiamo intervistato – sono le preoccupazioni relative alla conformità, all’imitazione, alla mancanza di moderazione efficace e ai massicci licenziamenti messi in atto da Musk alla guida di Twitter.

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