Come se la sta cavando Twitter con la gestione del razzismo sui giocatori in Qatar?

Secondo un lavoro di ricerca del Center for Countering Digital Hate, il 99% dei contenuti razzisti che prendono di mira i giocatori rimangono online una volta segnalati

21/11/2022 di Ilaria Roncone

I mondiali sono iniziati nella giornata di domenica 20 novembre e, già a questo punto – con la stragrande maggioranza dei match che ancora non si sono svolti -, la risposta a questa domanda non è buona. Secondo l’analisi condotta dai ricercatori del Center for Countering Digital Hate (CCDH), che comprende cento tweet segnalati, ha dimostrato come la piattaforma non riesca a cancellare la quasi totalità (il 99%, precisamente) dei contenuti razzisti che prendono di mira i giocatori nell’ambito dei campionati mondiali in corso. Il razzismo giocatori su Twitter, quindi, sembrerebbe essere – sotto la direzione di Musk – mal gestito.

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Razzismo giocatori su Twitter, l’assenza di moderazione efficace in Qatar

Se oggi c’è stato da sottolineare il positivo risvolto rispetto ai contenuto pedopornografici legati ai tre principali hashtag sulla piattaforma – quasi del tutto ripuliti -, bisogna però notare che nell’ambito dei mondiali la situazione è ben diversa. L’analisi ha preso in esame i post segnalati relativi a 43 giocatori (tra questi anche Raheem Sterling e Bukayo Saka, presi di mira già dopo Euro 2020). Secondo gli attivisti che hanno preso in esame il materiale il linguaggio d’odio utilizzato e il fatto che la piattaforma non abbia agito su 99 dei 100 contenuti segnalati nel corso della settimana prima dell’inizio del campionato mondiale destano preoccupazione.

Con che tipologia di contenuti abbiamo a che fare? Insulti razzisti ai calciatori, N-word, emoji di scimmia, richieste di tornare al proprio paese, insulti sull’utilizzo della lingua inglese: tutto questo non è stato rimosso da Twitter nella quasi totalità dei casi. Un solo tweet è stato rimosso, quello – come riporta il Guardian segnalando la ricerca – che ripeteva per sedici volte un insulto razziale.

Cosa sta facendo Musk con i discorsi di odio su Twitter?

Elon Musk, da quando ha preso le redini dell’azienda, sta cambiando moltissimo a partire dall’interno. Le recenti nuove regole della policy Twitter prevedono che i “tweet negativi/di odio” siano non necessariamente rimossi ma “deboostati e demonetizzati”. Non c’è chiarezza rispetto ai contenuti che offendono e insultano qualcuno per nome – come nel caso dell’odio verso i giocatori, chiamati per nome o menzionati via Twitter -. Twitter, per ora, non ha risposto alla richiesta di commento del Guardian anche al netto del fatto che gran parte del team di comunicazione è stato licenziato.

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