Cosa significa essere licenziata via mail? La testimonianza di Melissa Ingle, ex dipendente Twitter
Melissa Ingle ha fatto parte per anni del team di moderazione Twitter. L'abbiamo raggiunta per farci raccontare l'esperienza del suo licenziamento e l'importanza del suo lavoro
21/11/2022 di Redazione
Dei licenziamenti di Twitter si sta ampiamente parlando in tutto il mondo e, più in generale dei licenziamenti delle Big Tech, si parlerà ancora a lungo. Nel momento in cui sembra che le grandi aziende di social network e la cui egemonia è legata a internet abbiano iniziato una strada in discesa, la luce e puntata sull’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk che – inevitabilmente – sta cambiando le regole del gioco. La vicenda dai licenziamenti in massa a una settimana dal suo ingresso l’abbiamo seguita passo dopo passo e, raccogliendo una serie di testimonianze di dipendenti ed ex dipendenti in rete, abbiamo preso contatto con Melissa Ingle, ex Senior Data Scientist di Twitter che ha fatto parte di uno dei dipartimenti del vecchio Twitter più colpiti da Elon Musk, quello della moderazione dei contenuti. In questo primo intervento di Ingle per Giornalettismo abbiamo approfondito proprio la tematica dell’azione di Musk sul team di Twitter, raccogliendo – dall’interno – la testimonianza rispetto alla gestione dei licenziamenti.
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Come sono stati gestiti i licenziamenti Twitter? «Siamo stati semplicemente buttati fuori»
Melissa Ingle ci ha raccontato – per filo e per segno – i vari passaggi che l’hanno portata ad essere parte fondamentale della struttura Twitter all’essere messa alla porta senza mostrare rispetto del lavoro fatto fino a quel momento così come della persona. Lo sottolinea spiegando ai microfoni di Giornalettismo, banalmente, di precedenti esperienze di licenziamento: «Nella Silicon Valley fai una scommessa su una start up e speri che abbia successo, ma non succede sempre. In passato, quando sono stata licenziata, è sempre stato o di persona con qualcuno che mi diceva “Sono dispiaciuto” o con un meeting Zoom, un meeting online con qualcuno che me lo comunicava».
«Il modo in cui i licenziamenti Twitter sono stati gestiti, e questo è valso sia per gli impiegati regolarmente assunti full time che per i lavoratori autonomi (ed è quest’ultimo il caso di Ingle n.d.R) è che siamo semplicemente stati buttati fuori dal sistema senza che nessuno ci dicesse cosa stava succedendo. E solo più tardi – ha proseguito la ex dipendente di Twitter – abbiamo ricevuto una comunicazione automatica che diceva: “Questo è quello che è successo, sei stato licenziato”»
Lavorare senza sapere se ciò che fai conta qualcosa
L’esperienza di chi lavorava nel team di moderazione di Twitter – e, probabilmente, di qualsiasi dipendente al corrente di quello che stava succedendo – è stata quella di lavorare senza capire il senso dei gesti che si compivano. «Negli Stati Uniti, nella Silicon Valley i contratti funzionano in modo un po’ diverso rispetto ad altri posti ma io ero, a tutti gli effetti, un impiegato di Twitter: avevo un account mail Twitter, ero sul canale Slack di Twitter, andavo alle riunioni aziendali, mi ero appassionata a questo genere di cose – racconta Ingle -.Quindi, giovedì 3 novembre i dipendenti fissi hanno ricevuto la comunicazione relativa al fatto che, l’indomani, o sarebbero stati licenziati o sarebbero stati affidati loro nuovi incarichi».
«Il mio capo è stato licenziato, il suo capo ha lasciato il lavoro…la capa del dipartimento, quindi, se ne è andata e io non ho ricevuto nessuna mail con i nuovi incarichi, quindi non avevo la minima idea di chi fosse il mio capo, di quali dovessero essere i miei compiti. Nel corso dell’ultima settimana è stato sconvolgente lavorare duramente tutto il tempo per fare sì che il sistema funzionasse senza sapere, effettivamente, se quello che facevo contasse anche solo minimamente. È stata una situazione davvero, davvero difficile e poi essere buttati fuori in maniera automatica».
«Alla fine ho ricevuto una e-mail dalla compagnia che gestisce i lavoratori autonomi. Quella mail l’ho ricevuta, ma era molto breve del tipo…a causa dei una della riorganizzazione della compagnia, sei stato tagliato fuori. E, come lavoratore, autonomo non avrò nessun tipo di pacchetto si liquidazione, sono stato lasciato fuori». conclude Melissa Ingle raccontando il frammento di una storia – quella dei licenziamenti Twitter – che ben tratteggia il clima di un luogo di lavoro (la piattaforma sotto Elon Musk) che mette l’azienda e la visione di chi è a capo al di sopra di qualsiasi cosa, a partire dai lavoratori.
(Intervista a cura di Giordana Battisti e Ilaria Roncone)