Ora Trump chiede il rinvio delle elezioni di novembre

30/07/2020 di Enzo Boldi

Donald Trump dice di essere intimorito dalle possibili frodi elettorali che si paleserebbero con il voto per posta. Per questo motivo, con un inutile post su Twitter, ha aperto l’ipotesi – sotto forma di interrogativo – del rinvio delle elezioni presidenziali previste per il prossimo novembre. Proviamo, però, a fare chiarezza su alcune questioni tecniche che rendono privo di senso quel post social del numero uno della Casa Bianca.

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«Con un voto per corrispondenza universale (non un voto in assenza che sarebbe un bene), il 2020 sarà l’anno delle elezioni più inaccurate e fraudloente della storia. Sarà un grande imbarazzo per gli Stati Uniti. Rinviare le elezioni a quando la gente potrà votare in sicurezza?», ha scritto Trump rinvio elezioni su Twitter.

Posso rimandare il voto? No. Ah non posso?

In realtà il Presidente degli Stati Uniti non ha alcun potere in questo senso. Nonostante la richiesta avanzata sui social (non si sa a chi), Trump rinvio elezioni è un qualcosa che non dipende dal numero uno della Casa Bianca. La decisione di un rinvio, infatti, non può essere unilaterale trattandosi di una legge federale. Insomma, non può.

Trump rinvio elezioni, questione di sondaggi

L’altra realtà sta nei numeri. Il tanto contestato voto per corrispondenza non è una novità negli Stati Uniti e non si tratta di una prima assoluta per colpa della pandemia. Si tratta di una proceduta che viene già utilizzata in 34 Stati su 50. Insomma, la situazione è ben collaudata da anni. Allora perché Trump rinvio elezioni è diventato un argomento: la risposta è nei sondaggi che danno il candidato – presidente uscente – repubblicano alle spalle del democratico Biden. E non di poco.

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