Il consiglio di sorveglianza che deve decidere le sorti di Trump su Facebook è in difficoltà

Il consiglio di sorveglianza che dovrà decidere le sorti di Trump su Facebook si sta trovando in difficoltà

03/03/2021 di Ilaria Roncone

Dopo aver chiesto il parere degli utenti per trattare la questione Trump Facebook e dopo l’esplicita richiesta dell’ex presidente Usa di tornare sul social, il consiglio di sorveglianza ha fatto sapere che il loro lavoro sta andando male. Tramite Alan Rusbridger – premio Pulitzer ed ex direttore del quotidiano britannico The Guardian – che è entrato nel merito della questione nel corso di un intervento durante una seduta di una commissione della Camera dei Lord britannica. Il Fob (Facebook Oversight Board), che dovrebbe decidere delle sorti di Trump sul social di Zuckerberg in qualità di organo indipendente, sarebbe già frustrato dalle scelte che deve prendere.

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Il problema è il metodo

Come riporta Wired la questione sollevata dal Board riguarderebbe il metodo decisionale per stabilire se contenuti e persone siano ammessi o non ammessi su Facebook. Dopo pochi mesi di azione i quaranta componenti del consiglio di sorveglianza indipendente non sembrerebbero trovarsi a proprio agio con le scelte che devono compiere e contesterebbero il metodo: che un contenuto rimanga o venga rimosso e la scelta binaria – o sì o no – mette in crisi per quei contenuti che stanno a metà. L’impossibilità di avere una via di mezzo e mezzi diversi nel processo decisionale mette in crisi chi dovrebbe chiarire le situazioni più complesse quando si parla di moderazione di Facebook, quindi, compresa la decisione del ritorno di Trump.

La decisione su Trump Facebook

Rusbridger ha fatto una proposta nel corso del suo intervento, sostenendo che sarebbe meglio utilizzare un approccio che comprenda più di due epiloghi decisionali e che preveda la possibilità di ammonire prima di espellere definitivamente. Una sorta di sistema come quello che ha deciso di adottare Twitter per gli utenti che pubblicano notizie false sui vaccini. L’ex direttore del Guardian ha proposto di creare una sorta di sistema che preveda un numero di ammonizioni e, solo dopo una serie di errori e di avvertimenti, arrivare all’espulsione dal social: «Penso che il Consiglio dovrà espandere il suo campo di applicazione”, ha affermato Rusbridger. “Forse siamo già un po’ frustrati dal dover decidere semplicemente se un contenuto, o un utente, deve restare o sparire». La questione Trump Facebook – la più complessa, quella che creerà un precedente di enorme rilievo – è ancora in discussione e quanto affermato dal consiglio di consiglio di sorveglianza non lascia di certo presagire bene.

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