Le 4 ammonizioni di Twitter se diffondi bufale sui vaccini (alla quinta sei fuori)

Le nuove etichette prodotte dal social network di Jack Dorsey vogliono combattere l'informazione no-vax

02/03/2021 di Redazione

Prima le etichette contro la disinformazione sulle elezioni Usa (che hanno prodotto dei veri e propri terremoti, con Donald Trump puntualmente “avvertito” dal sistema di notifica), ora quelle contro le fake news sui vaccini. Twitter scende in campo in maniera ancora più risoluta e presenta il suo sistema per epurare il social network dalle bufale che riguardano le campagne vaccinali in tutto il mondo, in un momento particolarmente delicato: in Italia, per dire, il 41% dei post diffusi – secondo uno studio di Reputation Science – ha un sentiment negativo nei confronti dei vaccini. Le etichette di Twitter funzioneranno in maniera molto rigida, seguendo una serie di principi che le fanno somigliare a una gara a esclusione.

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Etichette di Twitter sulle fake news sui vaccini, come funzionano

Secondo quanto postato sul suo blog ufficiale nella giornata del 1° marzo, Twitter contrassegnerà con una etichetta ogni post che contenga disinformazione sui vaccini. Le fonti a cui il social network si appellerà sono quelle ufficiali – come ad esempio l’Organizzazione Mondiale della Sanità o altri centri che si occupando della lotta al coronavirus – e faranno da monito non soltanto agli utenti che contribuiranno a diffondere false informazioni, ma anche a quelli che troveranno i loro tweet all’interno della propria timeline.

Tuttavia, Twitter punta a colpire il cuore della disinformazione sui vaccini: la prima etichetta rappresenterà un avviso senza particolari conseguenze; la seconda etichetta verrà accompagnata da un blocco dell’account di 12 ore; la terza etichetta aggiungerà ulteriori 12 ore di sospensione dell’account mentre con la quarta la sospensione diventerà di sette giorni. Al quinto errore, Twitter non farà sconti: il blocco dell’account sul social network sarà permanente.

Al momento, questa attività sarà prevista esclusivamente per i contenuti in lingua inglese. Per questo pubblico, il social network di Jack Dorsey sta già implementando la funzione Birdwatch, con un modello di verifica delle notizie postate attraverso tweet che ricorda da vicino il sistema di controllo open source di Wikipedia. Il lavoro su Birdwatch sta andando avanti (soltanto ieri, il progetto ha annunciato una novità nell’aggiunta dei feedback ai commenti di fact-checking che i birdwatcher realizzano), ma non è l’unico che sta andando avanti: tornando al tema principale, Twitter ha anticipato che le etichette contro l’informazione no-vax saranno estese anche a utenti in altre lingue.

Twitter sta provando a dare il suo contributo in questa fase molto delicata, con campagne vaccinali che stanno andando avanti – più o meno a rilento – in diverse parti del mondo. Con un metodo noto – che ha già portato in passato ad azioni clamorose, come il blocco del profilo del presidente degli Stati Uniti allora in carica -, il social network ha deciso di impegnarsi in maniera più efficace nella lotta alla disinformazione, percependo l’urgenza della situazione: un errore nella comunicazione, oggi, potrebbe essere fatale nella diffusione di falsi credo sui vaccini anti-coronavirus.

L’azione di tutela, notano alcuni critici, resta ancora troppo dilazionata nel tempo. Un account – dal primo al quinto monito – avrebbe comunque un tempo sufficiente per diffondere false informazioni. Inoltre, occorrerà capire se il sistema sarà efficace con le formule più subdole di disinformazione e, soprattutto, nell’individuazione di ciò che è davvero disinformazione (e non, ad esempio, satira, debunking, dibattito scientifico aperto).

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