Twitter lancia Birdwatch, il suo fact-checking sul modello Wikipedia

Un nuovo servizio, al momento sperimentale negli USA, per verificare le notizie diffuse via social network

25/01/2021 di Redazione

Una nuova novità nel mondo del fact-checking. Twitter ha appena annunciato la sperimentazione del suo nuovo servizio di lotta alle bufale, ovvero Birdwatch. Si tratta di un servizio che, al momento, è attivo soltanto negli Stati Uniti e che punta sul senso di responsabilità degli utenti per far sì che le varie affermazioni che vengono fatte sul social network di Jack Dorsey possano essere verificate nelle loro sfumature. Troppe volte, infatti, si è assistito a una sorta di bianco e nero sui social network, senza tener conto di diversi dettagli che possono essere determinanti per stabilire la veridicità di alcune informazioni: l’obiettivo di Twitter è quello di fornire un servizio più completo possibile, partendo dalla partecipazione degli utenti nei processi di fact-checking.

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Birdwatch, cos’è e come funzionerà

Ecco, allora, che Twitter punta sul modello Wikipedia. L’enciclopedia open source, infatti, si basa sulle azioni dei sottoscrittori che, verificando e offrendo le proprie competenze al servizio della comunità, riescono a migliorare costantemente le voci e i lemmi presenti su Wikipedia. Spesso, alcuni passaggi contestati vengono sottoposti a una pubblica discussione, dalla quale la definizione presente sull’enciclopedia si arricchisce ulteriormente. Un modo per offrire, come si diceva in precedenza, diverse sfumature di un problema, di una questione, di un fatto contestato. Non semplicemente il bianco e il nero.

Tornando a Twitter, chiunque abbia un telefono verificato e una mail collegata al proprio account, chiunque non abbia violato in passato le regole di Twitter e abbia abilitato l’autenticazione a due fattori, può richiedere di diventare un Birdwatcher. Questo è l’identikit dell’utente che può contribuire alla diffusione di una discussione serena sul social network dei cinguettii e che, al momento, può operare soltanto nel territorio degli Stati Uniti.

Nella dichiarazione con cui Twitter ha lanciato Birdwatch si legge: «Vogliamo che chiunque partecipi sappia che più è diversificata la comunità, migliore sarà Birdwatch nell’affrontare efficacemente la disinformazione». Al momento, il processo di verifica si potrà consultare esclusivamente su un portale dedicato, ma in futuro Twitter conta di poter integrare all’interno della sua applicazione i risultati delle analisi di fact-checking di Birdwatch.

Il principale rischio che si intravede in questo momento? È che qualcuno possa approfittare dell’apertura di Birdwatch a un pubblico piuttosto ampio per veicolare la propria versione di un fatto. Twitter, tuttavia, conta sulla responsabilità dei propri utenti e sulla costituzione di un algoritmo che possa scegliere, tra i birdwatcher, quelli più affidabili e attendibili.

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