I giornali italiani parlano di “poesia rap di Amanda Gorman” basandosi su?
La domanda sorge spontanea, visti sia l'esibizione che il percorso di vita della giovanissima Amanda Gorman
24/01/2021 di Ilaria Roncone
Il percorso e la vita di Amanda Gorman non hanno niente a che vedere con il rap, chiariamolo subito. Di questa giovanissima donna si è parlato moltissimo perché è stata scelta per recitare un suo componimento poetico – poetico, sottolineiamolo – nel corso della cerimonia di insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Il suo nome, così come la sua esibizione, hanno fatto il giro del mondo e sono finiti su tutti i siti e i giornali. In Italia ci sono state alcune testate che, commentando l’esibizione, hanno abbinato al termine poesia la parola rap. Da dove viene questa accoppiata? Sarebbe da chiedere a loro.
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Poesia rap Amanda Gorman: i titoli dei giornali italiani
Ma perché POESIA RAP?
Io boh. Perché si sa, una persona nera che parla in versi, deve essere per forza rapper. Mica una poetessa laureata ad Harvard. Non esistono neri/nere poeti/poetesse. pic.twitter.com/zbNQj0meAr— Oiza (@OizaQueensday) January 24, 2021
Corriere, Adnkronos, Il Messaggero: alcune delle testate che hanno piazzato quel rap a caso – perché di questo si tratta – nei titoli. A caso perché, come si evince leggendo una qualsiasi biografia di Amanda Gorman, la giovanissima non ha nessun tipo di legame con l’ambiente rap. Guardando il video dell’esibizione vediamo solo una ragazza che recita i versi che ha scritto gesticolando quanto basta per veicolare quel messaggio. Del rap non c’è traccia da nessuna parte né nella storia né nell’esibizione di quella che è stata la rivelazione, per il pubblico internazionale, dell’Inauguration Day. Viene allora spontaneo domandarsi – così come ha fatto l’autrice del tweet -: una persona nera che parla in versi deve essere per forza rapper?
Rapper no, laureata ad Harvard si
Non che una cosa escluda l’altra, ovviamente. Nella vita della 22enne, però, non c’è traccia di musica rap. Poetessa, ambisce a correre per le presidenziali 2036, scrive di oppressione, razzismo, femminismo, marginalizzazione e diaspora africana. Cresciuta dalla madre insegnante a Los Angeles, ha frequentato un liceo privato a Santa Monica vincendo lo Youth Poet Laureate nel 2014, l’anno dopo essere diventata delegata alle Nazioni unite. Nel 2015 il primo libro di componimenti poetici, “The One for Whom Food is Not Enough”, poi la vittoria della borsa di studio con la quale ha potuto frequentare Harvard laureandosi con lode in sociologia. Dov’è il rap, dunque?