Travaglio spiega che il M5S «migliora la specie predata»

18/02/2020 di Enzo Boldi

Forse, perché la politica regala sempre grandi colpi di scena, in Campania ci sarà un candidato unico per la corsa alla poltrona di Governatore della Regione. Si tratta del ministro per l’Ambiente Sergio Costa, fortemente sostenuto dal Movimento 5 Stelle e che, nelle ultime ore, ha ottenuto anche l’appoggio  della Sinistra italiana. All’appello manca, per il momento, solo il Partito Democratico che, però, potrebbe ben presto convergere sul nome proposto dai pentastellati. Marco Travaglio è molto soddisfatto della strada che si sta per intraprendere, con la coalizione che guida il Paese pronta a unirsi anche a livello locale. E, questa volta, potrebbe farlo con maggior successo rispetto ai casi precedenti.

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E nell’esaltazione per questa notizia, non mancano le lodi al Movimento 5 Stelle che, secondo il direttore de Il Fatto Quotidiano, hanno un destino ben preciso: «Migliorare la specie predata». In che senso? «Costringere alleati

e avversari a ripulirsi». La spinta di un nome come Sergio Costa, ministro per l’Ambiente di entrambi i governi guidati da Giuseppe Conte, potrebbe – secondo Marco Travaglio – consentire al Partito Democratico di «sbarazzarsi di don Vicienz (Vincenzo De Luca, ndr), ingombrante e impresentabile per ragioni politiche e generazionali
prim’ancora che giudiziarie».

Travaglio e il destino del Movimento 5 Stelle

Se domenica Marco Travaglio, dopo la manifestazione anti-vitalizi (e non solo) di piazza Santi Apostoli, aveva usato la citazione dantesca (utilizzata già in passato anche da Beppe Grillo) «riveder le stelle», oggi il direttore de Il Fatto Quotidiano sottolinea come la candidatura di Sergio Costa – come nome dell’alleanza giallo-rossa (o rosa, ma comunque senza Matteo Renzi) – potrebbe consentire, dopo dieci anni, al Movimento 5 Stelle di governare una Regione per la prima volta.

Il futuro nelle elezioni locali

E questo esperimento, in attesa degli Stati Generali pentastellati, potrebbe essere riproposto – anche se in Umbria non andò benissimo – anche per le altre Regioni, come Marche e Liguria. E poi c’è tempo e spazio anche per ragionare a una coalizione giallo-rossa nel Lazio (con il nome di Zingaretti) e in Puglia (con Emiliano), mentre su Roma e Torino ci sarebbe l’appoggio inverso a Raggi e Appendino.

(foto di copertina: da Otto e Mezzo, La7)

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