Travaglio su Fioramonti: «Non è né serio né responsabile. Ha confuso il coraggio con la vanità»

27/12/2019 di Enzo Boldi

Oltre il ruolo lasciato, ormai, vacante. Oltre il patto con il Movimento 5 Stelle, le polemiche sui soldi da restituire e quelli da versare in caso di abbandono degli ormeggi e convergenza in altri (anche nuovi o misti) gruppi parlamentari. Marco Travaglio contro Fioramonti per le dimissioni di un (ex) ministro che, come recita il titolo dell’editoriale de Il Fatto Quotidiano del 27 dicembre 2020, viene definito «Un coerente incoerente». La decisione di abbandonare la guida del Miur, dunque, non è piaciuta al giornalista.

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«Un ministro serio e responsabile oltreché competente (e Lorenzo Fioramonti purtroppo s’è rivelato solo la terza cosa, non la prima e la seconda) avrebbe atteso qualche altro mese, per mettere alla prova Conte che non fa che elogiare, dandogli il tempo di mantenere (o tradire) le promesse sui nuovi fondi», ha scritto Marco Travaglio nel suo editoriale di oggi su Il Fatto Quotidiano. Insomma, la critica è aspra e non va a toccare la competenza dell’ex viceministro dell’Istruzione del governo Conte-1, promosso capo del Miur con il successivo Esecutivo, ma condanna la sua decisione senza lasciare tempo.

Travaglio contro Fioramonti per le sue dimissioni

Travaglio contro Fioramonti, ma l’attacco non si limita solamente alla definizione di persona poco seria e responsabile. Tra le righe dell’editoriale del direttore de Il Fatto Quotidiano, infatti, emergono altri giudizi sulla scelta dell’ormai ex ministro dell’Istruzione. Un attacco al suo modo di vedere il suo ruolo al Miur e quella sensazione, arrivata dopo l’annuncio delle dimissioni, di voler passare quasi come un eroe.

La vanità

«Quattro mesi sono pochi per giudicare un governo: quattro mesi comunque tutt’altro che sprecati, vista la legge di Bilancio che non accresce le imposte, anzi scongiura l’aumento Iva, taglia le tasse ai lavoratori, avvia la lotta all’evasione, trova le prime risorse importanti per la scuola e inizia a prosciugare lo stagno della propaganda salvinista. Purtroppo Lorenzo il Munifico ha confuso il coraggio con la vanità – ha concluso Marco Travaglio -. E ha preferito passare dalla ragione al torto per tutelare se stesso. Ma era lì per salvare l’istruzione, non la faccia».

(foto di copertina: ANSA/ FRANCO BOLZONI + ANSA / CIRO FUSCO)

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