Secondo Giorgia Meloni, Fioramonti si è dimesso per i pochi fondi alla scuola, ma ha fatto in tempo a promuovere il gender

26/12/2019 di Redazione

Sempre pronta a gettare benzina sul fuoco – ovviamente dal punto di vista politico – Giorgia Meloni che ha subito commentato le dimissioni del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. Quest’ultimo ha motivato la sua scelta sostenendo che nella manovra 2020 il governo ha avuto poco coraggio nei finanziamenti al mondo della scuola. La Meloni, tuttavia, contesta che l’ormai ex ministro ha fatto in tempo, prima di dimettersi, a stanziare un milione di euro per un’attività di promozione – stando a quanto sostiene la leader di Fratelli d’Italia – della teoria del gender.

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Giorgia Meloni e l’attacco a Fioramonti

«Pochi soldi per scuola e università – scrive Giorgia Meloni -, ma prima di annunciare le dimissioni, il ministro Fioramonti stanzia 1 milione per promuovere l’ideologia gender. Il grillismo è una miscela di ipocrisia e incompetenza, speriamo il 2020 porti agli italiani un Governo degno di rappresentarli!». Il riferimento fatto dalla Meloni riguarda il finanziamento da un milione di euro del fondo per l’univeristà, al fine di promuovere «l’educazione alle differenze di genere quale metodo privilegiato per la realizzazione dei principi di uguaglianza e di inserire nella propria offerta formativa corsi di studi di genere o potenziare i corsi di studi di genere già esistenti».

La propaganda fuori target di Giorgia Meloni

Ovviamente, si tratta di un provvedimento inserito con un emendamento alla manovra 2020 e che non ha alcuna intenzione di affermare una teoria come quella del gender, ma al massimo di educare alla differenza, eliminando i pregiudizi. Anche il raffronto economico non regge, ma è buono soltanto per la propaganda via social network. Giorgia Meloni discute su un provvedimento da un milione di euro, mentre la differenza che ha portato Fioramonti a dimettersi è nell’ordine del miliardo di euro: il ministro aveva chiesto 3 miliardi per la scuola, mentre in manovra è stata stanziata poco più della metà di questa cifra. Non è stato certo il milioncino a far la differenza.

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