TikTok paga gli utenti per guardare video attraverso l’app

Una mossa a sorpresa della piattaforma che vuole puntare a "regolarizzare" l'effetto rabbit hole

17/04/2024 di Gianmichele Laino

Tenere ancorato l’utente alla piattaforma, a tutti i costi. Se questo, in passato, ha alimentato le critiche maggiori per TikTok (sia dal punto di vista della platea dei suoi fruitori, sia dai legislatori soprattutto europei) e ha creato non pochi problemi a livello giuridico, adesso questa esigenza potrebbe seguire una strategia diversa, con TikTok disposto a investire del denaro e gli utenti pronti a riceverlo, di loro spontanea volontà. Stiamo parlando dell’opzione TikTok Lite che, dopo essere stata lanciata in Giappone e Corea del Sud, è arrivata anche in Europa per una fase di test sia in Spagna, sia in Francia. Il quotidiano Le Monde, il primo e più importante giornale transalpino, ha avuto modo di testarne le funzionalità, dunque è possibile capire come questa funzionalità potrà impattare sugli utenti europei e cercare di capire quale possa essere lo scopo della piattaforma made in ByteDance.

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TikTok paga gli utenti grazie alla funzionalità TikTok Lite

Nelle FAQ di TikTok Lite si svela quella che è destinata a essere la funzionalità che maggiormente farà discutere, nonché quella maggiormente innovativa: «Potrai prendere parte a varie attività entusiasmanti – si legge – che ti consentiranno di accumulare punti, che potranno poi essere scambiati con premi». Una sorta di gamification, insomma, della presenza in app dell’utente, attraverso cui quest’ultimo potrà in qualche modo monetizzare il tempo trascorso su TikTok.

Le funzionalità che permetteranno all’utente di guadagnare più punti che possono poi essere convertiti in denaro sono, ovviamente, l’accesso quotidiano alla piattaforma, l’interazione con i contenuti video e – ovviamente – i minuti di visualizzazione dei video stessi. Si tratta delle voci che maggiormente vengono analizzate quando si parla di una piattaforma digitale: il tempo di permanenza e le attività dirette dell’utente sono criteri imprescindibili per chiunque metta in piedi un prodotto editoriale. La volontà di TikTok è quella di rendere queste azioni convertibili in buoni Amazon, carte regalo tramite PayPal o valuta da spendere durante i live. Ovviamente, non ci si potrà arricchire con il solo utilizzo di TikTok Lite: il target consigliato a ciascun utente è di 36 centesimi al giorno (corrispondenti a 3600 punti per la somma delle azioni effettuate), poco più di 2,5 euro a settimana. Così come non si potranno lasciare in esecuzione i video in loop, senza effettuare almeno un’azione di scrolling o di swipe: questa cosa, chiaramente, serve a evitare che gli utenti possano ottenere dei guadagni senza essere “fisicamente” presenti sulla piattaforma.

Le reazioni su questa nuova versione di TikTok Lite

Lo scopo di questa funzionalità sembra essere piuttosto chiaro: in passato, TikTok ha ricevuto critiche per ostacolare il percorso dell’utente per l’uscita dalla piattaforma. La cosa che veniva fatta notare era che, a un certo punto, l’utente stesso si trovava quasi intrappolato nel loop, contro la sua volontà. Il fatto di inserire un’opzione di pagamento per “ripagare” il tempo speso e le azioni fatte sulla piattaforma serve sicuramente a TikTok per dimostrare che una maggiore permanenza sull’app è legata a un’azione consapevole dell’utente, che sceglie deliberatamente di ottenere più punti (e più credito) per restare all’interno dei confini digitali di TikTok.

Ma questa cosa preoccupa e non poco gli osservatori e le autorità politiche francesi. Da questo punto di vista, ad esempio, è stata molto chiara la posizione di Marina Ferrari, il sottosegretario transalpino con competenza sui processi digitali: «In un momento in cui abbiamo iniziato a riflettere collettivamente sul tempo trascorso davanti allo schermo – ha dichiarato -, accolgo con preoccupazione la versione “Lite” dell’applicazione mobile per la condivisione di brevi video “TikTok”. Il meccanismo di remunerazione proporzionale al tempo di visione – anche se limitato a un’ora e vietato ai minori – è una discutibile deviazione dal nostro spazio digitale ed è l’opposto dei principi della società digitale che vogliamo costruire».

Il suo è un monito al social network made in ByteDance e un avvertimento rispetto al fatto che l’esecutivo francese effettuerà degli approfondimenti attraverso i quali stimolare un dibattito in sede di Commissione Europea: «Ho chiesto ai miei funzionafri – ha detto – di studiare con la massima attenzione i meccanismi dell’interfaccia proposta agli utenti e non ho dubbi che la Commissione Europea, nella sua qualità di regolatore del nostro spazio digitale, farà gli stessi passi».

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