«Nessuno ha chiesto stories alle influencer, e lei non ha pagato il conto. Adesso parlo io»

La risposta di The Roof Milano dopo le dichiarazioni di Elisa De Panicis

02/12/2020 di Gabriele Parpiglia

Pronto signor Parpiglia, sono Vesna, lavoro al The Roof, il locale… Terza puntata del caso esploso questa mattina. Dopo i video della influencer Elisa De Panicis che ha festeggiato il suo compleanno in un clima di totale allegria, dopo l’intervista della ragazza che a “Giornalettismo” ha raccontato: “Lo fanno tutti e il locale per le stories su Instagram mi ha fatto lo sconto del 20% e ho pagato tutto io”. Arriva la telefonata da parte della proprietà dell’hotel – ristorante che chiarisce la sua posizione in modo netto. «Nessuno ha chiesto a nessuno!».

LEGGI ANCHE > «È stato l’hotel a chiederci di fare le stories, in cambio di uno sconto»

Eccomi, dunque non avete chiesto le stories all’influencer?

«Assolutamente no! Erano in due tavoli da quattro. Anzi erano in dieci. Due tavoli da quattro e uno da due. Tutti registrati in hotel. Hanno cenato. Hanno bevuto per il brindisi ma il conto è stato pagato da due signori a cui abbiamo fatto uno sconto del 10% perché è un cliente abituale. Le giro anche messaggio del ragazzo che conferma la mia tesi. Anzi nel pomeriggio una delle ragazze, Mila Suarez, mi aveva chiesto se potevano fare stories e tag; io ho detto no. Come tutti voglio incassare».

Alt. Però nel video i tavoli sono attaccati e le persone sono più di quattro?

«Io li ho distanziati di un metro e mezzo, li hanno avvicinati o trascinati un po’ loro. Per me sono staccati».

The Roof Milano De Panicis, la replica dell’Hotel all’influencer

I festeggiati erano tutti ospiti dell’hotel?
«Sì, con regolare tassa di soggiorno».

Fino a che ora è durata la festa?
«Loro era l’ultimo scontrino, aspetti che me lo faccio stampare, hanno speso in dieci 812 euro, 60 e sono andati via all’1.06».

Quindi hanno violato il coprifuoco?
«Ma loro erano clienti dell’hotel e noi garantiamo servizio 24 ore su 24. Il coprifuoco vale per un locale esterno, non per un hotel. All’una quando i miei ragazzi mi hanno chiamato, perché loro volevano far feste, io ho detto chiudete tutto».

La ragazza sostiene che c’erano molte più tavolate inclusa la loro, conferma?

«Avevamo 31 coperti di sera. 13 al pranzo, 31 la sera su un totale di quattrocento posti che non ci sono più. Abbiamo trecento ottantacinque camere e ieri ne abbiamo occupate pochissime. Tutti stiamo perdendo in questa pandemia».

Perché la ragazza si sarebbe inventata questa storia?
«Credo per visibilità. Prima di raccontare falsità, bisognerebbe contare fino a mille e avere le prove. Venga qui che le mostro tutto».

Per lei è giusto il trattamento riservato ai ristorati rispetto gli hotel?
«Non lo so. Noi abbiamo anche persone anziane che hanno deciso di vivere qui perché hanno paura di tornare a casa. Io devo garantire il servizio. La legge? Non lo so, non compete a me. Non faccio io le leggi. Noi siamo sottoposti a controlli. L’ultimo ieri pomeriggio. Tutto in regola. Noi ieri avevamo 30 persona, di solito 400 persone. Questo cinema potevano risparmiarselo onestamente».

Share this article