Caso Genovese: «Confusione – Distrazione»

Leali ricoverato a Bali, il bodyguard della “Terrazza” vola su Instagram (incredibile)

30/11/2020 di Gabriele Parpiglia

Come avevamo anticipato, dentro al caso legato ad Alberto Genovese c’è un sottobosco che si muove, spostando l’attenzione dal reato commesso dal carnefice alla vittima…il tutto verso altri mondi che, come avevamo detto, non è dato sapere quali siano. Ma esistono!

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In gergo si chiama “Confusione – Distrazione”. In realtà è solo un puzzle che si scompone mentre Genovese è in carcere e i suoi “uomini” fanno tutto tranne che seguire la strategia del silenzio (come insegna l’avvocato Giulia Bongiorno che oggi ha parlato di un analogo caso che riguarda il figlio di Beppe Grillo, accusato anche lui di violenza sessuale: l’avvocato, tra i migliori in Italia, difende una delle vittime, ha dichiarato: «Nessuna intervista fino a indagine concluse, non si parla»). Questo, a nostro  avviso, sì che è un avvocato serio che tutela il suo cliente.

Ma torniamo ai nostri eroi che invece il silenzio non sanno cosa sia e si stanno trascinando verso un burrone dove, ovviamente, nessuno li ha obbligati a correre da soli.

Leali ricoverato a Bali, cosa sappiamo

Leali, notizia delle ultime ore, per il troppo stress, ha mollato il suo lavoro, i social, le interviste, ed è stato ricoverato perché non ha retto a tutti gli insulti ricevuti. Secondo quanto appreso, lex vocalist e imprenditore nellambito delle discoteche, ieri sera, al termine della diretta con Massimo Giletti, si è sentito male a causa delle minacce di morte subite però non a Non è l’Arena ma nel programma di Barbara D’Urso.

Leali ha avuto un attacco di panico ed è stato ricoverato durgenza in un ospedale di Bali. Come mai la nota destinata all’Agi specifica che Ia causa è legata a Live – Non è la D’Urso?. Immaginiamo la scena: qualcuno da Bali alza il telefono perché riconosce il super testimone e chiama in Italia per dire “Oddio, quello è Leali!”. No, impossibile. Inverosimile. Leali non è famoso.

E allora chi chiama l’agenzia stampa per dare i dettagli del momento “no” di Leali, specificando che il suo male dipenda proprio e unicamente dalla trasmissione della D’Urso? Mistero. Impensabile che lo stesso Leali abbia avvertito qualcuno proprio mentre veniva ricoverato (ne aveva le forze?).

O magari, plausibile, ha chiesto un’ultima telefonata e il suo legale ha fatto il resto. Ma è più importante la salute o specificare che è a causa del parterre della D’Urso e le minacce social successive che ti trovi in ospedale? Insomma, conta più la vita o la motivazione?

E come mai tutto questo è successo dopo l’ospitata da Massimo Giletti dove Leali ribatteva colpo su colpo – anche con molte SUE contraddizioni che abbiamo annotato e di cui parleremo successivamente – a Luca Telese che lo torchiava?

Inoltre subito dopo la trasmissione, Leali, attivissimo sui social e mai silenzioso, tuonava senza fare nomi, perché, come riveliamo, il vocalist è già stato querelato in Italia. Ancora confusione e distrazione.

Le sue condizioni però non sarebbero gravi, per fortuna, e potrebbe già essere dimesso nei prossimi giorni. Del resto, che cosa ti aspetti quando, negli atti, una testimone ti indica (in un caso di stupro, sequestro di persone e violenza sessuale) come colui che portava la droga? Che cosa ti aspetti? Un duetto con Bono Vox, gli applausi e cornetto alla crema o la giustificazione a scuola quando avrai bigiato?

Comunque speriamo che Leali si riprenda presto, per poter continuare a difendersi, magari dall’Italia, proprio lui che dice: «In Tv, dove è obbligato ad andare». Ma da chi? Perché? Perché non aspettare le indagini “sereno” e poi urlare vittoria… sempre se si è sereni…Attendere prego.

Simone il bodyguard e la sua popolarità su Instagram

E se da un lato Leali non regge lo stress, dall’altro Simone il bodyguard, che noi di Giornalettismo abbiamo scovato per primi, si gode il suo attimo di popolarità.

Non ci credete? Proprio così. L’uomo che potrebbe aver ascoltato, visto o sentito i reati commessi da Alberto Genovese, l’uomo che ha detto: «Io non ero pagato da Genovese» ma, come abbiamo scoperto noi in esclusiva, veniva profumatamente pagato da Prima.it (controllate le carte per credere, o i contratti o i pagamenti: ne troverete conferma, ndr) per volontà proprio di Genovese, adesso gioca a fare l’influencer. Il suo profilo Instagram è passato da “SkorpionSim” a “Simone Bonino Official” che fa figo. Sui social mostra i dati, i numeri di crescita del suo profilo, lancia le sue ospitate in tv taggando le trasmissioni e reposta Massimo Giletti. Inoltre a noi di Giornalettismo arriva un messaggio che ci lascia basiti da un rivenditore d’auto: «Oggi è venuto Simone quello del caso Genovese, mi ha chiesto un giro in Lamborghini. Ti interessa?». No grazie. Meglio fermarsi qui.

Queste notizie ai fini dell’indagine valgono zero o forse delineano chi sono le personalità che affiancavano Genovese. In ogni caso, a giudicare sarà la legge che, come sempre, quando “lavora”, quando agisce, quando “indaga”, preferisce che intorno a sé regni il silenzio e non la confusione. “Terrazza Sentimento” ha chiuso i battenti da tempo, ma a qualcuno ancora piace il caos.
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