Gallera spiega che il numero ridotto di tamponi processati ieri è legato al ponte del 2 giugno
05/06/2020 di Enzo Boldi
I numeri ondivaghi che arrivano dalla Lombardia sembrano smontare l’ottimismo maturato nella giornata di ieri. Giovedì 5 giugno, infatti, nella Regione erano stati ufficializzati ‘solamente’ 84 nuovi contagi. Il motivo era semplice ed è stato confermato dal dato di oggi: erano stati processati solamente 3410 tamponi in Lombardia. Oggi, venerdì 5 maggio, invece, il numero dei nuovi infettati è tornato a superare (e non di poco) le tre cifre, con 402 nuovi contagiati. Un risultato frutto di un numero di test effettuati di gran lunga più elevato.
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I dati che sono arrivati oggi dalla Lombardia, infatti, segnano una nuova impennata. Il tutto se si considera solo il dato freddo. Se, invece, si va a realizzare la percentuale dei nuovi infettati rispetto ai tamponi processati, ecco che la misura viene ricondizionata confermando un dato stabile (anzi, ieri la percentuale era del 2,4, oggi di poco superiore al 2%). Perché ormai è chiaro: non conta solamente il dato dei nuovi infettati, ma deve essere considerato il rapporto tra i nuovi contagi e il numero di tamponi effettuati.
Lombardia: i risultati con oltre 19 mila tamponi: Lombardia 402 nuovi contagi, Milano città 52 nuovi positivi pic.twitter.com/EvyaYYANoX
— dario di vico (@dariodivico) June 5, 2020
Tamponi in Lombardia, il rapporto contagi/test
E così accade che oggi, i tamponi in Lombardia sono stati quasi 20mila (per l’esattezza 19.389), molti più rispetto ai 3410 di ieri. E, come spesso accade – perché il virus non è ancora sparito – se si aumentano i test crescono anche i nuovi infettati. Il motivo di queste oscillazioni è stato spiegato dall’assessore alla Sanità Regionale e al Welfare Giulio Gallera nella consueta conferenza stampa quotidiana.
Il ponte del 2 giugno
«L’oscillazione giornaliera del numero dei tamponi processati, con un picco minimo nella giornata di ieri, dipende del calo delle richieste nel corso del week end precedente collegato alla festività del 2 giugno, nel contesto di un progressivo calo degli accessi negli ospedali e di riduzione della diffusione della pandemia». Insomma, il dato di ieri – come spiega Gallera – deriva dalle richieste inferiori arrivate nel corso del fine settimana scorso culminato con il ponte per la Festa della Repubblica.
(foto di copertina: da Agorà, Rai 3)