Tensioni post elezioni, l’ipotesi Secessione negli Usa fa discutere i social

La parola tabù pronunciata dal principale commentatore radiofonico della destra Rush Limbaugh ha aperto un dibattito sul tema

11/12/2020 di Redazione

E se ci fosse la secessione negli Usa? A ipotizzare la clamorosa e decisamente traumatica soluzione è stato il noto commentatore di destra Rush Limbaugh, che nel suo seguitissimo programma radiofonico ha ammesso che la crescente tensione tra destra e sinistra negli Stati Uniti sta portando il Paese verso un sempre maggiore rischio di rottura sostenendo che una coesistenza pacifica tra le due anime “non è possibile”. Una considerazione che ha aperto un dibattito sui social.

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L’ipotesi secessione negli Usa e la reazione sui social

“Credo davvero che stiamo andando verso una secessione. Vedo un numero sempre maggiore di persone che che si chiede cosa abbia in comune con chi vive a New York, per esempio”. Queste le parole con cui l’icona della destra radiofonica americana Rush Limbaugh ha lanciato l’ipotesi secessione negli Usa che tanto sta facendo discutere. E così tra chi si fa affascinare dall’idea, anche per il timore che una certa destra non possa arrivare a sfondare nei grandi centri rischiando di essere sempre meno efficace a livello elettorale, e chi invece sottolinea come il vero rischio per gli Stati repubblicani sarebbe quello di staccarsi dai grandi Stati liberal come California e New York per finire come “Paesi del terzo mondo”, vista la loro difficile situazione finanziaria che beneficia dei benefit federali pagati dagli Stati con le economie più forti.

La causa del Texas sulle elezioni e l’ipotesi secessione negli Usa

A rafforzare i timori, o le speranze a seconda dei punti di vista, di una possibile secessione negli Usa, è anche la recente causapresentata alla Corte Suprema dal Texas contro Pennsylvania, Michigan, Wisconsin e Georgia per invalidare il voto e consentire a Trump di restare presidente. La causa, che dopo l’appoggio di altri 17 Stati tutti a guida repubblicana, oggi ha visto anche l’appoggio ufficiale di 106 membri del Congresso repubblicani, sembra infatti destinata a creare una frattura profonda e difficilmente ricomponibile non solo a livello legale, ma anche di rapporti tra i vari Stati. Ben 23 Stati e territori infatti hanno presentato una mozione di contrasto alla causa del Texas, mentre l’Ohio pur sottolineando di non unirsi a questi, ha sottolineato come la richiesta del Texas sia illegale e violi la Electoral Cause. Lo scontro istituzionale quindi è ormai in pieno svolgimento e non a caso il deputato repubblicano dello Stato del Texas Kyle Biedermann ha promesso che presenterà un disegno di legge che introduce la possibilità per lo Stato di chiedere la secessione dagli Stati Uniti.

Un provvedimento che potrebbe avere problemi però con i profili di costituzionalità. Proprio il defunto giudice della Corte Suprema Antonin Scalia, uno dei simboli della destra repubblicana contemporanea, aveva spiegato infatti che una delle poche lezioni della Guerra Civile americana era che era impossibile ottenere la Secessione. La discussione è aperta.

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