Il braccio di ferro della Regione Marche che ‘disobbedisce’ al governo e chiude le scuole 

25/02/2020 di Enzo Boldi

Martedì pomeriggio la paradossale conferenza stampa all’interno della sale della Regione Marche, con l’intervento telefonico in diretta (trasmessa anche sui social) di Giuseppe Conte che bloccava l’ordinanza già annunciata dal presidente Ceriscioli. Nella serata di mercoledì, però, il colpo di scena: con un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, il presidente della Regione annuncia la firma dell’ordinanza per il contenimento del Coronavirus: da domani scuole chiuse Marche e di molte altre attività interrotte fino al 4 di marzo.

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Una decisione che va in controtendenza con i colloqui di questa mattina tra tutti i presidenti di Regione e il presidente del Consiglio che, dopo un lungo botta e risposta, erano arrivati a definire un punto di collaborazione tra le istituzioni locali e quelle nazionali per una regia non più regionale nella gestione delle varie ordinanza per contenere la diffusione e i contagi da Coronavirus. Le Marche, però, hanno deciso di fare da sé.

Scuole chiuse Marche, la decisione autonoma per contenere il coronavirus

Nel filmato pubblicato sulla sua pagina social, Luca Ceriscioli fa sapere di aver «appena firmato l’ordinanza che aumenta le misure nei confronti del contenimento del Coronavirus». Dalla «dalla mezzanotte di oggi scattano provvedimenti che prevedono la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e la sospensione delle manifestazioni di pubblico spettacolo». Una decisione locale che, in realtà, era stata già annunciata ieri prima dell’intervento in diretta del presidente del Consiglio.

La firma dell’ordinanza

Non solo scuole chiuse Marche. Queste tutte le decisioni inserite nell’ordinanza firmata da Luca Ceriscioli (PD): sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche, di qualsiasi natura; sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche, universitarie (lezioni, esami di profitto e sedute di lauree) e di alta formazione professionale e dei percorsi di istruzione e formazione professionale, salvo le attività formative svolte a distanza e quelle relative alle professioni sanitarie ivi compresi i tirocini; la sospensione di ogni viaggio di istruzione sia sul territorio nazionale sia estero; la sospensione dell’apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura e delle biblioteche; la sospensione dei concorsi pubblici fatti salvi quelli relativi alle professioni sanitarie per le quali dovranno essere garantite le opportune misure igieniche.

La reazione di Palazzo Chigi

La decisione della Regione Marche è stata criticata dalla presidenza del Consiglio che, ora, potrebbe decidere di impugnare l’ordinanza firmata da Ceriscioli. Il tema sarà discusso in consiglio dei Ministri.

(foto di copertina: Da pagina Facebook di Luca Ceriscioli)

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