Le Sardine su Casapound precisano: «Invito per chi pensa che il linguaggio di certa destra abbia passato il segno»

Aveva suscitato non poco scalpore l’apertura, in seguito a un’intervista pubblicata sul Fatto Quotidiano, di Stephen Ogongo, portavoce romano del movimento delle sardine. Quest’ultimo, intervistato da Paolo Frosina, aveva detto che la piazza poteva essere aperta anche a un esponente di Casapound, purché si fosse presentato come sardina. Visto l’ampio polverone che si è sollevato per questa dichiarazione – che ha avuto ampia risonanza anche sui social network – le sardine hanno ritenuto necessario fare una precisazione, attraverso un comunicato stampa.

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Sardine precisano sull’apertura a Casapound

«Non possiamo chiedere ad ognuno dei partecipanti alla nostra piazza la fede politica, è una piazza libera ed accogliente, non mettiamo paletti, non cacciamo nessuno – si legge -. Sappiamo che la piazza di San Giovanni a Roma fa gola a molti. Ma ribadiamo con forza che l’invito è rivolto a chi crede che il linguaggio politico di una certa destra abbia passato il segno».

Le sardine hanno anche esposto i valori che accomuneranno le persone che scenderanno in piazza a Roma il prossimo 14 dicembre: «Sin da Bologna è stata definita una linea di demarcazione tra chi crede nei valori della democrazia, dell’uguaglianza, del rispetto e dell’antifascismo e chi viene da un passato e da un presente che dimostrano tutt’altro».

L’incompatibilità di alcuni valori con la manifestazione di Roma

Ovviamente, Casapound – un movimento che si autodefinisce ‘fascista del terzo millennio’ – ha poco a che vedere con questi ultimi aspetti indicati nel comunicato stampa delle sardine. Di fatto, rappresenta una precisazione rispetto a un pensiero che – probabilmente – era stato esplicitato male ma che non poteva essere giornalisticamente irrilevante, nel momento in cui veniva pronunciato.

Il comunicato stampa delle sardine di Roma si chiude così: «Chi sa leggere il presente sa riconoscere la verità dalla bugia, la realtà dalla menzogna, la partecipazione spontanea dalla speculazione elettorale».

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