A che punto siamo con la riforma del praticantato giornalistico?
Dopo la delibera dell'Odg nazionale è arrivato il parere contrario del Ministero della Giustizia. E ora? Il monografico di Giornalettismo per approfondire la questione della riforma del praticantato giornalistico
26/02/2023 di Redazione Giornalettismo

A novembre 2022 il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha approvato a maggioranza una norma che mirava a permettere l’accesso al praticantato giornalistico anche a coloro che facevano attività giornalistica per testate non registrate. Cosa significa, all’atto pratico? Che, ad esempio, coloro che fanno attività divulgativa e assimilabile a quella giornalistica sui social network e sulle testate nate come progetti editoriali social potrebbero intraprendere la carriera professionistica. Questa cosiddetta riforma del praticantato giornalistico, però, è stata bloccata dal Ministero della Giustizia, che ha manifestato una serie di perplessità in merito.
Riforma del praticantato giornalistico: qual è la direzione giusta?
Per capire quale potrebbe essere la giusta direzione da prendere – al netto del fatto che la necessità di riformare c’è, ma bisogna farlo nel modo giusto – abbiamo parlato con Silvestro Ramunno, presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, fornendo una panoramica dall’interno di quanto sta accadendo alla delibera e facendo una riflessione profonda sul fatto che giornalismo ed engagement, ovvero la rincorsa ai numeri producendo questo o quell’altro contenuto, non possano andare d’accordo.
Tratteggiando anche il panorama italiano dei progetti editoriali nati sui social e che, ufficialmente, non sono testate, abbiamo intervistato Flavia Carlini che, definendosi né giornalista né influencer, ci ha raccontato le complessità per chi lavora nell’ambito della creazione di contenuti divulgativi.
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- Flavia Carlini, né giornalista né influencer: «La mia formazione è sul merito, non sul metodo»
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