In che modo la riforma del praticantato toccava anche gli uffici stampa

Si è tanto parlato di giornalisti influencer sui social ma tramite la modifica dell'accesso al praticantato giornalistico questa possibilità sarebbe stata estesa a una categoria ingiustamente lasciata in disparte: gli uffici stampa

21/02/2023 di Ilaria Roncone

Non solo praticantato giornalistico per influencer e persone che fanno divulgazione e informazione sui social, quindi, ma anche praticantato giornalistico uffici stampa. La proposta della modifica delle regole che permettono di accedere al praticantato giornalistico come è stata concepita dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti lo scorso 8 novembre è stata sospesa poiché il Ministero della Giustizia ha individuato una serie di lacune e di mancanze che vanno colmate riscrivendola. Mentre la situazione è in stallo – come abbiamo approfondito parlando con Silvestro Ramunno, presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna -, è importante sottolineare che il modo in cui la questione è stata narrata (con toni polemici, talvolta) non ha tenuto conto di una serie di altre categorie che accederebbero alla professione.

«Ho notato che per “raccontare” questa proposta – ha affermato Ramunno parlando con Giornalettismo – sono stati fatti esempi che hanno fuorviato il dibattito: più che dire che il social media manager può diventare giornalista professionista, avrei fatto l’esempio del freelance che fa le inchieste sulle mafie o racconta conflitti». Un modo come un altro per dire che, alla fine dei conti, questa proposta permetterebbe di accedere alla professione giornalistica anche a coloro che negli ambienti del giornalismo lavorano e che contribuiscono al funzionamento della macchina informativa.

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Cosa fa un ufficio stampa e perché c’è attinenza col lavoro giornalistico?

Cosa fa chi lavora in un ufficio stampa? Partiamo dal presupposto che, spesso e volentieri, gli annunci di lavoro che cercano personale per gli uffici stampa sono rivolti a giornalisti iscritti all’albo. Si tratta quindi, a tutti gli effetti, di lavoro giornalistico che – però – se svolto entrando come tirocinante non dà diritto ad accedere al praticantato giornalistico. Un controsenso evidente cui la proposta di modifica dell’accesso al praticantato potrebbe porre rimedio.

Non è un caso che chi lavora negli uffici stampa venga definito, nell’ambiente, l’altro lato del giornalismo. Non esistendo un contratto specifico per il lavoro di ufficio stampa, non di rado queste figure vengono inquadrate con contratti collettivi che sono differenti da quelli proposti a chi svolge attività giornalistica.

L’attività degli uffici stampa è indirizzata, in via prioritaria, ai mezzi di informazione di massa. Ogni giorno, quindi, gli uffici stampa di aziende, istituzioni ed enti si interfacciano con i giornalisti e la stampa fornendo loro materiale e spunti per le notizie che riguardano la realtà nella quale lavorano.

Uffici stampa, cosa sarebbe cambiato con la modifica dell’accesso al praticantato?

«Oggi sono in tanti a lavorare negli uffici stampa, sui social media e con le nuove tecnologie digitali, che svolgono attività giornalistica ma non possono essere riconosciuti, in quanto non hanno una testata di riferimento», ha affermato il presidente dell’Ordine nazionale, Carlo Bartoli, quando è stata annunciata la proposta di modifica da parte del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.

Coloro che lavorano negli uffici stampa, quindi, potrebbero richiedere l’accesso al praticantato giornalistico pur non avendo una testata di riferimento consegnando all’ente di competenza regionale tutta la documentazione che attesti la continuità dell’attività giornalistica e la retribuzione per almeno sei mesi nei dodici mesi precedenti alla domanda. Questa produzione giornalistica potrebbe comprende scritti, fotografie, video, audio per giornali cartacei, radio o televisioni, piattaforme, canali online e uffici stampa.

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