I video di borseggiatrici pubblicati sui social portano più beneficio o più danno?

Al netto delle reazioni di pancia (spesso esultanti) ai video dei borseggiatrici pubblicati sui social, occorre analizzare quello che è un fenomeno diffuso nel mondo per comprenderne i risvolti

21/07/2023 di Ilaria Roncone

Filmare i borseggiatori improvvisandosi giustizieri non è una cosa solo italiana: abbiamo assistito a fenomeni simili in primis a Milano, qualche mese fa, e anche nelle altre città con maggiore presenza di turisti e – come conseguenza – di persone pronte a derubarli. Firenze, Roma, Venezia sono solo alcune delle cittadine rispetto alle quali – cercando sui social – si possono trovare contenuti di denuncia dei borseggi ma il trend – sfruttando gli stessi identici meccanismi di viralità forniti dai social – è diffuso anche nel Regno Unito. A tal proposito, oltre all’analisi dei fenomeni e dei singoli profili, risulta interessante capire una cosa su tutte: i video borseggiatrici sui social servono davvero a qualcosa o, al contrario, possono portare più rischi che benefici?

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I video borseggiatrici sui social all’estero

Wired Uk ha messo in evidenza questo trend – analizzando una serie di profili che sono diventati celebri nel Regno Unito – già lo scorso aprile. Esiste un profilo TikTok con 130 mila follower (@london_content) che mostra i video di sicurezza girati da un’azienda privata che colgono in flagranza di reato persone che rubano nei negozi di lusso. Dietro l’account c’è un lavoratore di questa azienda di sicurezza che ha iniziato a diffondere questi video – che vengono fatti vedere anche alla polizia, non solo messi online – su un profilo appositamente creato.

Il più visto è arrivato a oltre 25 milioni di visualizzazioni. Tra gli altri video proposti troviamo altri borseggiatori in azione e persone che vengono accusate di essere finti senza tetto che chiedono elemosina. Il proprietario dell’account ha riferito che molte persone lo ringraziano poiché aiuta a individuare i borseggiatori per strada («e poi la gente ama questi contenuti», ha aggiunto, chiarendo – se già non lo fosse – il potenziale in termini di viralità e di popolarità così come accaduto per gli account di Cittadini non distratti di cui ci siamo occupati oggi).

Al di là dell’analisi superficiale della questione che tendiamo spesso a fare, è il caso di riflettere sulle conseguenze effettive di video del genere. Sono più i vantaggi o gli svantaggi? In tal senso, proprio analizzando profili come quelli che citiamo nel video alcuni studiosi e esperti di diverse materia – tra cui anche la criminologia – non esitano a sottolineare quanto questi contenuti possano essere problematici a partire dal fatto che, per diffusione e viralità che hanno dimostrato di avere, sono una vera e propria forma di intrattenimento (per molti versi controverso).

Quali sono le conseguenze di questi video sulla società?

Andiamo un po’ al di là dei singoli contenuti e analizziamo il fenomeno. Stefan Bloch, professore di geografia culturale e criminologia critica dell’Università dell’Arizona, afferma che questo tipo di contenuti – mostrando presunti criminali – rischia di aumentare la paura delle persone facendo loro percepire una maggiore insicurezza rispetto a ciò che realmente avviene. Un risultato potrebbe essere l’esacerbazione di episodi di razzismo andando, di fatti, a rivolgerci a queste tecnologie usate per sorvegliare «per ribadire gli stereotipi in cui già crediamo e per confermare le nostre paure». E questo, aggiunge Chris Gilliard (membro della Just Tech Fellowship presso il Social Science Research Council) potrebbe portare a violenze sulle minoranze.

Secondo l’esperto di criminologia c’è un solo effetto positivo nei video di borseggiatori sui social: potrebbero potenzialmente essere una spia di allarme perché chi governa faccia qualcosa. C’è poi il problema del filmare e pubblicare una persona senza il suo consenso, requisito imposto anche dalle piattaforme stesse per la pubblicazione dei contenuti. A tal proposito, Wired Uk ha interpellato anche Anna Sopel (portavoce di TikTok per il Regno Unito), che ha confermato la regola per TIkTok secondo la quale «non autorizziamo contenuti che ritraggono o incoraggiano attività criminali, incluso il furto, sulla nostra piattaforma. Consentiamo contenuti che condannano chiaramente le attività illegali, tuttavia non tolleriamo che i membri della nostra comunità vengano molestati e i contenuti incriminati saranno rimossi dalla nostra piattaforma».

Un altro aspetto problematico è che, prendendo di mira presunti criminali – se il video non mostra il furto in flagranza -, si rischia di inquadrare e diffondere persone innocenti e, comunque, individui di cui non è stata ancora dimostrata la colpevolezza. Questo comporta che – come conseguenza diretta di questo vigilantismo social – qualcuno potrebbe essere accusato ingiustamente di aver compiuto un crimine.

Il punto di vista della polizia sulla questione

Questi video potrebbero avere un risvolto positivo se finissero sotto la lente di ingrandimento della polizia, lo pensano in molti. Ci sono utenti che – filmando e pubblicando a Londra – taggano i profili della polizia cittadina (la Metropolitan Police di Londra). C’è una cosa fondamentale da sapere, però, che vale per la polizia londinese così come – probabilmente – per le altre polizie nel mondo: denunciare un reato tramite una menzione sui social non è possibile.

« Non è possibile denunciare un reato tramite TikTok – ha spiegato la polizia di Londra – e non monitoriamo abitualmente i social media, ma se qualcosa viene portato alla nostra attenzione nel corso di un’indagine su un crimine che ci è stato segnalato, allora verrà esaminato». Ecco che, al netto di tutto, fare questa tipologia di video e pubblicarli sui social non sembrerebbe portare nessun effettivo beneficio (a meno che, perlomeno, questi stessi video non finiscano poi nella stazione di Polizia più vicina affinché gli agenti, conoscendo le fattezze dei borseggiatori, possano intervenire).

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