Come Google ha evitato una multa sulla portabilità dei dati

L'accordo-impegno con l'AGCM ha scongiurato una pesante sanzione per "abuso di posizione dominante"

06/08/2023 di Redazione Giornalettismo

Poco più di un anno fa, una startup italiana aveva segnalato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato il comportamento di Google sul tema della portabilità dei dati. Si tratta di un concetto fondamentale all’interno del mercato digitale, normato anche da un articolo del GDPR. Dopo meno di 13 mesi, l’istruttoria avviata dalla AGCM nel luglio del 2022 è stata chiusa senza alcuna sanzione nei confronti dell’azienda Big Tech che dal canto suo, per evitare una multa per “abuso di posizione dominante”, si è impegnata nel correggere il suo comportamento.

Portabilità dei dati, come Google ha evitato una grossa sanzione

A squarciare il velo è stata la segnalazione delle Hoda Digital, azienda milanese che ha sviluppato l’app Weople che si occupa proprio di quel diritto sancito dall’articolo 20 del GDPR: ogni cittadino-utente può ottenere “i dati personali che lo riguardano forniti a un titolare del trattamento e ha il diritto di trasmettere tali dati a un altro titolare del trattamento senza impedimenti da parte del titolare del trattamento cui li ha forniti”. Dunque, oltre al principio della portabilità, subentra anche quello – commercialmente corretto, ai sensi della legge – di interoperabilità dei dati stessi.

Ora Google dovrà cambiare la sua politica che – nel recente passato – impediva di procedere alla portabilità. Un danno per i cittadini-utenti, ma anche per le aziende (soprattutto quelle medio-piccole) che non potevano attingere (ovviamente con il consenso) ai dati raccolti dalle varie app sviluppate da Mountain View. Adesso, anche grazie all’impegno del colosso del web, attraverso il servizio Takeout per effettuare il backup dei propri dati, tutto questo sarà più semplice. Esattamente come previsto dalle norme europee.

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