Cos’è l’interoperabilità dei dati?

Il concetto messo in evidenza dall'accordo tra Google e AGCM va oltre il principio della portabilità

01/08/2023 di Enzo Boldi

Un principio che vale sia nella gestione dell’amministrazione pubblica che per il rapporto diretto tra singoli utenti e piattaforme digitali. Quella dell’interoperabilità dei dati è una questione fondamentale nel nuovo Millennio, con la nostra vita che si è “parzialmente” trasferita nell’ecosistema web e con molti degli aspetti del passato che possono essere portati avanti utilizzando nuovi strumenti “non fisici”. Non si tratta di un pensiero astratto, ma di un vero e proprio diritto che i singoli utenti devono rivendicare, anche alla luce della concorrenza e del mercato.

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Dati che possono essere utilizzati da diversi sistemi informatici e gestiti da ogni singolo utente che può decidere di effettuare gli stessi per interagire con altri sistemi. Insomma, possiamo citare lo Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) che pone le sue basi proprio sull’interoperabilità dei dati per poter accedere (attraverso un unico strumento) a diverse piattaforme pubbliche.

La definizione

Ma di cosa stiamo parlando esattamente. Per provare a spiegarlo nel dettaglio, citiamo la definizione standard e diffusa a livello globale: «L’interoperabilità è definita come la capacità di un prodotto o di un sistema informatico – la cui interfaccia è completamente dichiarata, quindi senza parti di codice celato – di interagire e funzionare con altri prodotti o sistemi, esistenti o ancora in divenire, senza alcuna restrizione per l’accesso o le implementazioni».

Interoperabilità dei dati, come è normato in Europa

Ovviamente, trattandosi di dati personali, anche interoperabilità (e non solo la portabilità) dei suddetti è normata – per quel che riguarda l’Europa – dal GDPR. Se il concetto di portabilità fa riferimento a quanto contenuto all’interno dell’articolo 20, quello di interoperabilità dei dati ne è una diretta conseguenza, spiegato nel dettaglio dal “Considerando” numero 68.

«Per rafforzare ulteriormente il controllo sui propri dati è opportuno anche che l’interessato abbia il diritto, qualora i dati personali siano trattati con mezzi automatizzati, di ricevere in un formato strutturato, di uso comune, leggibile da dispositivo automatico e interoperabile i dati personali che lo riguardano che abbia fornito a un titolare del trattamento e di trasmetterli a un altro titolare del trattamento. È opportuno incoraggiare i titolari del trattamento a sviluppare formati interoperabili che consentano la portabilità dei dati. Tale diritto dovrebbe applicarsi qualora l’interessato abbia fornito i dati personali sulla base del proprio consenso o se il trattamento è necessario per l’esecuzione di un contratto. Non dovrebbe applicarsi qualora il trattamento si basi su un fondamento giuridico diverso dal consenso o contratto. Per sua stessa natura, tale diritto non dovrebbe essere esercitato nei confronti dei titolari del trattamento che trattano dati personali nell’esercizio delle loro funzioni pubbliche. Non dovrebbe pertanto applicarsi quando il trattamento dei dati personali è necessario per l’adempimento di un obbligo legale cui è soggetto il titolare del trattamento o per l’esecuzione di un compito svolto nel pubblico interesse oppure nell’esercizio di pubblici poteri di cui è investito il titolare del trattamento. Il diritto dell’interessato di trasmettere o ricevere dati personali che lo riguardano non dovrebbe comportare l’obbligo per i titolari del trattamento di adottare o mantenere sistemi di trattamento tecnicamente compatibili. Qualora un certo insieme di dati personali riguardi più di un interessato, il diritto di ricevere i dati personali non dovrebbe pregiudicare i diritti e le libertà degli altri interessati in ottemperanza del presente regolamento. Inoltre tale diritto non dovrebbe pregiudicare il diritto dell’interessato di ottenere la cancellazione dei dati personali e le limitazioni di tale diritto di cui al presente regolamento e non dovrebbe segnatamente implicare la cancellazione dei dati personali riguardanti l’interessato forniti da quest’ultimo per l’esecuzione di un contratto, nella misura in cui e fintantoché i dati personali siano necessari all’esecuzione di tale contratto. Ove tecnicamente fattibile, l’interessato dovrebbe avere il diritto di ottenere che i dati personali siano trasmessi direttamente da un titolare del trattamento a un altro». 

Queste linee-guida dovrebbero garantire, per esempio, alle Pubbliche Amministrazioni di lavorare in armonia, consentendo ai singoli cittadini di avere pieno possesso dei propri dati, utilizzabili su tutte le piattaforme della PA. Per esempio, stessi dati per richiedere Carta d’Identità Elettronica e Patente di guida.

L’IEA: Interoperable Europe Act

Il GDPR fornisce le indicazioni sul principio e l’Europa sta provando a normare il tutto – anche a livello strutturale – attraverso un’apposita legge. Depositata nel novembre del 2022, la proposta chiamata Interoperable Europe Act ha proprio l’obiettivo di normare l’interoperabilità dei dati personali da parte dei cittadini nei confronti delle pubbliche amministrazioni sovranazionali. Il testo, ancora in fase di valutazione (si pensa di adottarlo entro la fine dell’anno, ma i tempi sono molto stretti), ha cinque obiettivi di base:

  • Rendere più semplice la condivisione dei dati tra i diversi sistemi informativi pubblici;
  • Facilitare l’accesso ai servizi pubblici per cittadini e imprese;
  • Sburocratizzare e ridurre i costi per le imprese;
  • Aumentare la trasparenza e la responsabilità delle pubbliche amministrazioni;
  • Dare vita a condizioni migliori per lo sviluppo di un’economia digitale più competitiva.

Concetti che avranno degli effetti tangibili per imprese e cittadini. Le prime, per esempio, potranno scambiare dati con le pubbliche amministrazioni in modo più rapido; i secondi, invece, potranno usufruire di una serie di servizi legati alle PA senza doversi recare fisicamente in sede. Alcuni di questi princìpi sono già vigenti in molti Paesi, ma con questa legge si estenderebbero le dinamiche a livello continentale.

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