Google Takeout sotto osservazione: cos’è e come funziona il servizio di archiviazione dei dati

Si tratta di una specifica messa in campo dal colosso di Mountain View nel 2011: da quel momento in poi sono state aggiunte diverse funzionalità

01/08/2023 di Gianmichele Laino

Per capire come cambierà il fenomeno della portabilità dei dati – passando dall’utilizzo delle informazioni da un servizio all’altro, in modo da agevolare l’utente – non si può assolutamente prescindere da una descrizione di Google Takeout, il servizio messo a disposizione dal colosso di Mountain View per l’archiviazione dei dati di tutti gli utenti che impiegano i suoi servizi: da Gmail, fino ad arrivare a Google Drive, passando per le azioni di navigazione che consentono la ricerca su Google Search e per quelle di chi fruisce dei video di YouTube. Proprio su questo servizio, infatti, Google ha annunciato due importanti novità – come vi abbiamo raccontato – per ovviare all’eccezione sollevata dall’azienda Hoda Digital, che aveva messo sul mercato un prodotto, Weople App, che permette all’utente di patrimonializzare i suoi dati. In questo modo, ora, dovrebbe essere più semplice far passare i dati da un servizio all’altro, evitando la posizione di assoluta egemonia messa in atto da Google in questo campo.

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Google Takeout, cos’è e come funziona

Nel 2011, il Google Data Liberation Front avvertì l’esigenza di rendere l’utente più consapevole dei dati personali che stava disseminando ogni volta che utilizzava un servizio messo a disposizione da Google. Per tenerne traccia e per non perdere delle preziose informazioni, dunque, lanciò proprio il servizio di Google Takeout che consentiva all’utente una sua archiviazione dei dati personali (all’inizio, questa azione era possibile solo per determinate funzionalità come Google Buzz, Contatti Google, Profilo Google, Google Streams e Picasa Album). Per capire l’evoluzione del prodotto, basta ricordare che – ad esempio – la cronologia della navigazione su YouTube è stata aggiunta al servizio soltanto un anno dopo il suo lancio, nel settembre del 2012. Per le mail e per il calendar, invece, è stato necessario attendere il 2013.

Una delle principali accuse che era stata mossa a Google Takeout era quella di condizionare, in ogni caso, l’utente a utilizzare dei servizi interni a Google per esportare delle grandi quantità di dati. Questa critica sembra essere superata proprio in seguito all’intervento dell’AGCM rispetto alla presunta posizione dominante del colosso di Mountain View su questa specifica particolare.

In ogni caso, l’obiettivo di Google Takeout è quello di archiviare tutti i dati collegati a quel determinato account di Google. Oltre a quella di includere quei dati all’interno di un cloud, ora Google darà anche la possibilità di realizzare un link con l’accesso diretto all’archivio, con la possibilità di condividere quel link anche con operatori terzi. Google mette a disposizione 51 tipologie di servizi da cui è possibile scaricare i dati (ovviamente, più dati si sceglie di scaricare e maggiori saranno i tempi di attesa).

Google Takeout

Resta il fatto che, anche al momento, l’operazione di archiviazione dei dati risulta essere molto complessa e – come affermato dall’avviso che compare sul servizio – potrebbero volerci ore o giorni per completarla. Google, in ogni caso, manderà una mail una volta completata l’archiviazione, dalla quale sarà possibile accedere con maggiore facilità a tutto il repertorio.

Google Takeout

 

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