I tre comandamenti di Google per evitare l’accusa di abuso di posizione dominante sulla portabilità dei dati

Due di questi punti riguardano il servizio Takeout del colosso di Mountain View che, già da prima del procedimento, garantiva l'archiviazione dei dati personali acquisiti attraverso lo sfruttamento dei servizi di Google

01/08/2023 di Gianmichele Laino

Omnia tria perfecta sunt. Google ha quindi individuato tre soluzioni per scongiurare l’accusa relativa all’abuso della posizione dominante sulla portabilità dei dati che era partita da Weople – il prodotto di Hoda Digital che punta a dare un valore patrimoniale ai dati personali degli utenti che utilizzano i suoi servizi – e che sono state ritenute idonee, da parte dell’Agenzia garante della concorrenza sul mercato per risolvere la questione che si era aperta sul suo tavolo da oltre un anno. Due di queste soluzioni riguardano il miglioramento di un servizio che già Google aveva a disposizione per la condivisione dei propri dati personali (si tratta di Google Takeout, ma ne parleremo in maniera più approfondita in un altro contenuto del monografico di oggi), mentre un’altra punta a dare seguito, in un modo più immediato e più efficace, all’azione di condivisione dei dati personali a partire dalle varie piattaforme e servizi di Google.

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Soluzione Google sui dati, quali sono le tre proposte avanzate dal colosso all’AGCM

Per raggiungere l’obiettivo di condividere la grande quantità di dati immagazzinata all’interno dei vari servizi di Google (si pensi, ad esempio, alle mail, alle immagini di Google Foto, ma anche al database delle ricerche su Google Search, passando ai vari documenti di Google Drive – solo per citare alcuni servizi del colosso di Mountain View) l’azienda ha risposto ad AGCM di aver trovato tre soluzioni per ovviare alle eccezioni sollevate dall’azienda ricorrente.

Gli operatori terzi, innanzitutto, potranno utilizzare un link – messo a disposizione da Google – che può essere incorporato in applicazioni e in siti web per facilitare l’esportazione di dati da Google Takeout (il servizio che, come abbiamo accennato in precedenza, l’azienda americana mette a disposizione dei suoi utenti per l’archiviazione dei loro dati personali). Il link, che può essere cliccato dall’utente, permetterà un accesso diretto a Google Takeout che, a sua volta, darà modo di scaricare i file, secondo le preferenze legate alle necessità che gli operatori terzi avranno. Tra l’altro, Google – ogni volta che questo link verrà usato e ogni volta che i dati personali verranno scaricati – manderà una mail all’utente finale, dove sarà ancora più accessibile la cartella di download (che, quindi, potrà essere condivisa con l’operatore terzo in qualsiasi momento).

Come secondo impegno – che riguarda soprattutto i dati di navigazione degli utenti che si muovono attraverso le piattaforme di Google – l’azienda metterà a disposizione degli operatori terzi «documentazione e informazioni dettagliate in merito ai campi dati relativi alle ricerche su Ricerca, alla cronologia della navigazione su Chrome e su YouTube».

Tutto questo riguarda un miglioramento del servizio di Google Takeout che Mountain View aveva già messo a disposizione dei suoi utenti. La terza soluzione, invece, è un prodotto nuovo che, attualmente, è ancora in fase di test e che gli operatori terzi potranno iniziare a sperimentare nella sua versione beta. Qui si tratta del vero salto di qualità perché questa nuova soluzione garantirà una portabilità diretta dei dati da servizio a servizio, a beneficio degli operatori terzi autorizzati da un utente finale che ne facciano richiesta, in relazione ai dati forniti dall’utente finale o generati mediante l’attività dell’utente finale durante il suo utilizzo del motore di ricerca online di Google. Per questo servizio, tuttavia, la data di attuazione individuata di concerto da Google e dall’AGCM è stata fissata al 1° ottobre 2023.

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