Perché l’AGCM ha multato Tim e Dazn?

La multa è l'ultima conseguenza dell'intesa Tim-Dazn che era partita nell'estate 2021, sopravvivendo giusto un mese prima di finire nel mirino dell'Antitrust

20/07/2023 di Ilaria Roncone

Siamo sempre nell’ambito dei diritti per la Serie A e – in questo caso – c’è stato l’intervento dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato sull’intesa Tim-Dazn che prevedeva l’esclusività a favore di Tim con divieto di partnership per i suoi concorrenti nell’ambito telecomunicazioni. L’Antitrust a stabilito, chiudendo l’istruttoria, che l’accordo per il triennio 2021-2024 che prevedeva l’esclusiva a favore di Tim non avrebbe mai dovuto esserci. Durato solo un mese per via delle misure cautelari messe in atto, l’intesa è stata classificata come dannosa per la concorrenza nel settore delle telecomunicazioni.

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Cosa ha detto l’antitrust sull’intesa Tim-Dazn

Secondo quanto stabilito e messo per iscritto dall’AGCM, l’intesa Tim-Dazn avrebbe potuto «determinare effetti dannosi per le dinamiche competitive in atto nel settore delle Tlc nei mercati dei servizi di connettività e della vendita al dettaglio dei servizi televisivi a pagamento». Oltre a questo, è emerso come fosse un’«offerta suscettibile di sottrarre ai concorrenti di Tim, attivi nei mercati delle comunicazioni elettroniche, la possibilità di associare ai propri servizi di connettività contenuti di particolare pregio, come i diritti per la visione delle partite del campionato di Serie A per il triennio 2021-2024».

Da qui la decisione di sanzionare per 760.776 euro Tim e per 7.240.250 euro Dazn. Agcm ha affermato che il «tempestivo avvio del procedimento istruttorio da parte dell’Autorità avvenuto il 6 luglio 2021» con conseguente «sub-procedimento cautelare» è riuscito a «impedire il protrarsi degli effetti dell’intesa, in quanto ad agosto 2021 Tim e Dazn hanno interrotto l’applicazione delle clausole contestate».

Già nell’estate del 2021 era emerso – su segnalazione di moltissimi operatori tra cui Wind Tre, Sky, Open Fiber, Vodafone, Fastweb – quanto fosse restrittiva l’intesa soprattutto nell’ambito delle clausole che ponevano dei limiti commerciali a Dazn nell’offerta dei servizi tv a pagamento. Un’altra spia della mancanza di genuinità nella gestione è stata – secondo coloro che hanno fatto appello all’Antitrust – il fatto che Dazn avesse interrotto qualunque tipo di negoziazione con tutti gli altri operatori nelle telecomunicazioni del Paese (compresa Vodafone, con la quale aveva avuto un accordo precedente).

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