Modificano una foto e attaccano un 15enne con un meme omofobo su WhatsApp
La circolazione su diverse chat e la diffusione dell'odio in rete
15/02/2021 di Redazione
Odio in rete, hate speech, omofobia. Il tutto applicato a un contesto scolastico, dove – magari sfruttando le ore di educazione civica – bisognerebbe spiegare ai ragazzi come funziona il web, cosa non va nell’utilizzare alcuni comportamenti di cui, forse, ancora non ci si rende pienamente conto. Succede a Sora: un ragazzo diventa bersaglio dei compagni. Aveva partecipato a una protesta contro la didattica a distanza e a favore delle lezioni in presenza scattandosi una foto con un cartello in cui lanciava lo slogan «la scuola in presenza non è solo un voto». Quella stessa foto, nei giorni scorsi, è stata modificata: sul cartello, modificato in maniera amatoriale con un programma di post produzione fotografica, compariva la scritta fucsia «sono fr*cio». Il volto e il contesto erano perfettamente visibili, il ragazzo decisamente identificabile.
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Omofobia a Sora, il messaggio diventato virale su WhatsApp
Il resto lo ha fatto il solito passaparola su WhatsApp e su altri servizi di messaggistica. Chat in cui la foto veniva postata e commentata, con effetto di amplificazione immediata. Sappiamo come queste dinamiche siano deleterie, come questi meccanismi che si innescano possano portare – in alcuni casi – anche a gesti sconsiderati. Qualche giorno fa, è stato il Safer Internet Day che ci ha ricordato, una volta di più, la gravità del fenomeno del cyberbullismo.
Il ragazzo vittima di questo gesto così doloroso e superficiale – come riportato da Ciociaria Oggi – ha avuto un primo momento di rabbia, ma poi ha parlato con i genitori e, soprattutto, con l’autore del messaggio che è stato diffuso via WhatsApp. Ha avuto un confronto civile, ha persino registrato le sue scuse, senza per questo perdonarlo. Non sembra, al momento, intenzionato a denunciare e – nel complesso – la sua reazione all’episodio è stata composta: testimoniare l’accaduto, ascoltare le ragioni di chi ha iniziato a prenderlo in giro, cercare il supporto dei suoi compagni per lottare contro queste forme di discriminazione online.
Un ruolo importante, da questo punto di vista, è stato svolto dalla Rete degli Studenti medi di Frosinone che ha denunciato l’accaduto: «Di fronte a comportamenti del genere non possiamo rimanere in silenzio perché sono la prova che certe discriminazione sono ancora presenti nella nostra società – hanno scritto in un comunicato stampa -. Non siamo disposti a tollerare più queste aggressioni perché alimentano una cultura basata sull’odio e su valori che non ci appartengono».