Il social mentre fuori c’è la tempesta: i casi Shein e Mondo Convenienza

Due casi diversi, ma che celano strategie comunicative simili

09/07/2023 di Redazione Giornalettismo

Sempre più spesso, aziende (piccole, medie o grandi) utilizzano le diverse piattaforme social per le loro campagne di marketing. Molte di loro (ma non tutte) si rivolgono alle agenzie per stipulare contratti commerciali – relativi agli adv – con influencer e creator digitali. È il mercato dell’influencer marketing che da anni imperversa su Facebook, Instagram e anche TikTok. Nella maggior parte dei casi, tutto va liscio come l’olio. In altri, invece, le cose non vanno come dovrebbero andare. Con un caso italiano – Mondo Convenienza – e uno internazionale come Shein.

Mondo Convenienza, Shein e il brand washing social

Il caso più emblematico riguarda Shein, azienda di vendita online di fast fashion cinese da anni al centro delle contestazioni per il suo impatto ambientale e la dignità lavorativa dei suoi lavoratori, che ha ingaggiato sei influencer americane per un’operazione di brand washing. Peccato che tutto ciò si sia trasformato in un boomerang che ha nuovamente colpito il colosso di Nanchino e le 6 creator digitali che si erano “prestate” (alcune in modo inconsapevole rispetto a queste battaglie) ad avvicinare il proprio nome a quel marchio.

In Italia, invece, la bolla è scoppiata di recente. In particolare su Mondo Convenienza, con l’azienda al centro di un’indagine per caporalato aperta dalla Procura di Bologna e di uno sciopero dei lavoratori (esternalizzati attraverso un appalto di cooperativa) che va avanti da oltre un mese. E mentre nel mondo reale c’è la mobilitazione, la catena di grande distribuzione organizzata di mobili e complementi d’arredo ha assoldato influencer di successo per le sue campagne adv su Instagram.

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