L’ipotesi di prolungare il lockdown in Lombardia e Piemonte (forse anche in Emilia-Romagna) dopo il 3 giugno

Lombardia e Piemonte (forse anche Emilia-Romagna) a rischio lockdown anche dopo il 3 giugno. È questa l’ipotesi che si sta facendo sempre più spazio in ambienti del governo per evitare malumori tra regioni ed evitare che lo sblocco dei confini per gli spostamenti tra regioni si trasformi in un vero e proprio caos legato esclusivamente a questioni relative alle amministrazioni locali. Ci sta pensando il ministero della Salute, supportato dal comitato tecnico-scientifico: in effetti, si tratta dei due enti che stanno gestendo l’emergenza che da sempre sono stati più prudenti nel misurare le riaperture.

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Lombardia e Piemonte, rischio lockdown prolungato di un’altra settimana

Dunque, il 3 giugno. È questa la data universalmente indicata per lo sblocco dei confini regionali e dei conseguenti spostamenti tra una regione e l’altra. Ma questa data, in verità, è sempre stata subordinata a un monitoraggio in 21 punti dei dati sull’epidemia. Per questo motivo risulta ancora impossibile, a oggi, definire se ci saranno tutte le condizioni per rispettare questa scadenza.

In termini assoluti, i valori del contagio da coronavirus, sono critici sempre in tre aree dell’Italia, ovvero Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna (soprattutto nell’area della provincia di Piacenza). Questo nonostante gli indici di contagio e di trasmissibilità, i famosi R0 e Rt, siano al di sotto di uno in tutta Italia. Tuttavia, il maggior numero di casi in queste regioni impone comunque una riflessione.

Lombardia e Piemonte, le polemiche con gli altri governatori

Possibile, dunque, che Lombardia e Piemonte, oltre all’Emilia-Romagna, si vedano prolungare il divieto di ingresso e uscita dal territorio regionale per un’altra settimana o forse due. Una situazione del tutto peculiare, con la decisione definitiva che emergerà dopo i dati di monitoraggio che verranno diffusi nella giornata di venerdì prossimo, 29 maggio.

In ogni caso, l’eventuale riapertura di Lombardia e Piemonte rischia di far scattare sul piede di guerra i governatori delle regioni del sud, comprese le isole. Sardegna e Sicilia sono le più risolute a voler evitare contatti con le zone che in termini assoluti sono state colpite dal coronavirus, per evitare una diffusione anche nei loro territori. Probabile, dunque, che la decisione sulla data del 3 giugno sia più di stampo politico che di stampo sanitario e di sicurezza.

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