Tutti (ma proprio tutti) i problemi delle linee guida per gli influencer

La pubblicazione da parte di Agcom ci ha permesso di andare a verificare dettagli e possibili applicazioni del TUSMA

20/01/2024 di Redazione Giornalettismo

Dopo l’annuncio della scorsa settimana, Agcom ha pubblicato le linee guida che gli influencer dovranno seguire per non incappare nelle violazioni del Testo Unico dei Servizi Media Audiovisivi. Di fatto, quei riferimenti che hanno portato all’equazione influencer=editori. Abbiamo analizzato la delibera dell’Autorità, riscontrando numerose problematiche: sia in termini di definizione, sia di applicabilità delle norme già esistenti. Innanzitutto, c’è una questione irrisolta: quella del conteggio della somma dei follower. Questo aspetto va di pari passo a un altra lacuna, quella relativa all’assenza della definizione di “social media”. Per fare un esempio: nel computo totale devono rientrare anche i follower su LinkedIN o su un canale Telegram?

Linee guida Influencer, tutti i problemi della delibera Agcom

Una criticità che segue una disparità. Perché se è vero che maggiore è il numero di follower e maggiore è l’impatto di un messaggio, è altrettanto vero che le potenziali vittime di un messaggio sbagliato condiviso su una piattaforma digitale possono anche rientrare all’interno di un ristretto circolo di “pochi follower” di un determinato personaggio. Una problematica che lascia aperto un piccolo spazio di azione di queste linee guida, rendendo la misura più che altro uno “spot”.

Ma c’è anche un altro vulnus, questa volta relativo alla territorialità. Secondo Agcom, sono “punibili” solamente quegli influencer italiani o che pubblicano contenuti social in lingua italiana. Tutti gli altri, invece, no. Dunque, se un influencer neozelandese pubblica un post in inglese che vìola il TUSMA, secondo l’Autorità non può essere sanzionato. In realtà, la territorialità – stando al Codice del Consumo – dovrebbe essere quella del consumatore “vittima” e non quella del creatore digitale. E questa confusione è figlia di un principio sbagliato: non dovevano essere equiparati (per responsabilità) gli influencer agli editori, ma le piattaforme.

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