Cosa accade, secondo l’Agcom, a chi ha meno di un milione di follower?

Il rispetto dei principi di tutela di minori e consumatori in generale vale anche per i content creator che si collocano al di sotto della soglia stabilita dall'Agcom per definire la platea del suo codice di condotta

17/01/2024 di Gianmichele Laino

L’Italia è quel Paese di santi, poeti, navigatori e medi-micro-nano influencer. Oggi, l’ambizione di ritagliarsi uno spazio nel settore dell’influencer marketing è sempre più diffusa, non soltanto nelle nuove generazioni, ma anche tra i millennials. Per questo motivo, infatti, la suddivisione imposta dall’Agcom tra influencer con più di un milione di followers (sommando tutte le piattaforme su cui sono presenti) e quelli con meno di un milione di followers può rappresentare una barriera problematica per la tutela degli utenti da eventuali attività non lecite. Tuttavia, è sempre bene specificare alcune cose.

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Influencer con meno di 1 milione di followers, cosa dovranno fare secondo Agcom

Innanzitutto, anche all’interno delle linee guida dell’Agcom, ovvero l’allegato A della delibera n. 7/24/CONS, sono presenti due definizioni per chi ambisce a produrre contenuti audiovisivi con finalità pubblicitarie a mezzo social. Oltre alla già analizzata formula degli influencer con più di un milione di followers, c’è anche un’altra definizione: «Soggetti che operano in maniera meno continuativa e strutturata, e che si caratterizzano per non raggiungere la soglia stabilita supra del numero di follower e di un significativo engagement rate, ai quali, di contro, non appare giustificata l’imposizione di tali oneri, ferma restando l’applicabilità ai contenuti dagli stessi pubblicati degli artt. 41 e 42 del Testo unico».

La differenza tra due categorie di influencer non determina una differenza di trattamento, come dice l’Agcom stessa, rispetto agli articoli 41 e 42 del Testo Unico dei media audiovisivi. Sotto questo punto di vista, dunque, non c’è differenza tra grandi influencer e piccoli influencer (usiamo questa definizione semplicemente per comodità, dal momento che – secondo la letteratura di settore – ci sono molte più sfumature che distinguono tra nano, micro, medi, mega influencer e celebrity).

Ma qual è il punto di vista? Gli articoli 41 e 42 del Testo Unico riguardano le misure generali e quelle di tutela legate ai contenuti audiovisivi. I due articoli contengono prescrizioni ben precise sia relativamente all’ambito di azione di chi produce contenuti audiovisivi (soprattutto legato al territorio italiano), sia relativamente ad alcune categorie che devono essere tutelate rispetto al contenuto audiovisivo stesso, ovvero minori; persone che possono essere oggetto di odio razziale, sessuale, religioso o etnico; consumatori. L’articolo 42 si concentra molto sulla tutela dei minori e del grande pubblico dei contenuti audiovisivi. Questi devono essere protetti sia dalla pubblicazione di materiali non appropriati, devono essere garantiti da un sistema di accesso per il controllo dei contenuti stessi, devono essere raggiunti da un sistema di gestione di eventuali reclami. In presenza di violazioni di una o più di queste ultime tutele, vale anche per gli influencer con meno di un milione di followers la possibile sanzione compresa tra 30mila a 600mila euro.

La differenza, dunque, tra influencer con meno di un milione di followers e influencer con più di un milione di followers sta tutta nelle pratiche commerciali. A cui, del resto, anche gli influencer con meno seguito devono attenersi (secondo principi previsti da testi normativi diversi rispetto alla delibera dell’Agcom).

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