La Lega chiede ai suoi followers: «Pensate davvero che questa sia una foto choc?»

Basta una sola domanda per scatenare la gogna. L’account ufficiale della Lega – Salvini premier ha condiviso l’articolo del Corriere della Sera sulla foto scattata in caserma a Gabriel Hjorth, uno dei due complici dell’assassinio del carabiniere Mario Rega Cerciello. E ha chiesto ai suoi followers: «Alcuni giornali sostengono che si tratti di una FOTO CHOC, voi che cosa ne pensate?».

La Lega chiede se questa è davvero una foto choc

La domanda, lo ricordiamo, è stata fatta dallo stesso partito del vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini. Riguarda un episodio che lo stesso generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri aveva definito increscioso e al di fuori di qualsiasi protocollo. Per questo motivo, infatti, è stata avviata un’indagine interna. Tuttavia, il partito di maggioranza relativa in Italia (almeno secondo gli ultimi sondaggi) si chiede se davvero quella fotografia possa essere definita choc.

Al di là della gravità delle accuse per Gabriel Hjorth e per il suo amico Elder Lee, non si può trattenere un indagato in quelle condizioni, né possono essere diffuse su chat o su qualsiasi altro supporto delle immagini relative a persone in stato di fermo. Ricordiamo cosa avvenne con il video emozionale su Cesare Battisti, quando quest’ultimo arrivò – dopo l’arresto – all’aeroporto di Ciampino. Tutte le fasi della sua registrazione, delle foto segnaletiche, del suo arrivo nei luoghi di massima sicurezza furono assolutamente criticate anche dallo stesso ministro Alfonso Bonafede che ne diffuse per primo i contenuti sui social network.

La Lega scatena la gogna mediatica e divide i cittadini dall’informazione

Intanto, la Lega lancia il suo particolarissimo sondaggio, quasi a testare l’umore della folla su quella che potrebbe configurarsi come una violazione dei diritti degli indagati. E a capire quanto in là possa spingersi. A giudicare dai commenti, troverebbe terreno fertile. La gogna mediatica, infatti, è già partita: «No perché dopo un omicidio vogliamo offrire caffè e brioches? Se fosse successo ad un italiano in america credete che avrebbero usato i guanti bianchi?» o ancora «Se lo mettevamo nella bara con la sua vittima per un giorno senza benda, chiedo scusa ai famigliari del carabiniere».

Inoltre, oltre a tastare l’umore, il post della Lega ha anche l’obiettivo nascosto di creare una sorta di contrapposizione tra i cittadini che si indignano per la morte del carabiniere e i giornalisti che invece parlano di ‘foto choc’. Come a mettere una distanza tra la politica, i cittadini e i canali che diffondono – anche in maniera critica – le informazioni.

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