Secondo la Lega la Bce può anche azzerare lo spread. E il governo non c’entra

17/05/2018 di Redazione

Movimento 5 Stelle e Lega non smettono di sorprendere in materia di economia. Diverse singolari posizioni dei partiti di Luigi Di Maio e Matteo Salvini sono spuntate dopo la diffusione di una prima bozza del programma comune giallo-verde. Protagonista il deputato Claudio Borghi, ex docente a contratto all’Università Cattolica e dal 2014 responsabile economico del Carroccio, in questi giorni uno degli partecipanti alle riunioni tecniche per il contratto di governo. Ieri ha commentato la risalita dello spread Btp/Bund e il calo dei titoli della Borsa di Milano affermando che «i mercati non conoscono l’economia». Oggi ha spiegato che la Bce potrebbe anche azzerare, se lo volesse, il differenziale tra i rendimenti dei titoli di Stato tedeschi e italiani. I governi e le politiche nazionali, insomma, non c’entrerebbero nulla.

Borghi (Lega): «I titoli di Stato italiani alla Bce? Si possono cancellare»

Intervenendo nel corso di 24 Mattino, in onda su Radio 24, Borghi, parlando della proposta M5S-Lega di cancellare 250 miliardi di debito pubblico italiano da parte della Bce, ha affermato: «Penso ci sia tanta gente stufa in Europa di questo spauracchio del debito che continua a crescere. Se la Banca Centrale Europea ha ricomprato i debiti di tutti i Paesi dell’Eurozona questi debiti sono via dal mercato, in questo momento sono in pancia alla Banca Centrale. E noi abbiamo il 15% della Banca Centrale Europea, perché la Banca Centrale è posseduta pro quota da tutti i Paesi membri». «Significa – ha detto ancora il responsabile economico del Carroccio – che la Banca Centrale ha creato dal nulla del denaro, con questo denaro ha acquistato i titoli di Stato dell’Eurozona e li ha riportati nel proprio ambito. Questi titoli di Stato ricomprati diventano in pratica una specie di debito e credito per lo stesso Paese. Se ci fosse un bilancio consolidato sarebbero cancellati».

«Il livello dello spread può essere azzerato, basta un annuncio di Draghi»

Secondo la Lega, dunque, le responsabilità dello spread sarebbero tutte a Francoforte. «Tutti a questo tavolo virtuale sappiamo che se la Banca Centrale compra i titoli di un Paese lo spread non esiste. Volendo, potrebbe anche azzerarlo. Basterebbe l’annuncio di Draghi e si azzererebbe lo spread», ha spiegato Borghi. «Se domani la Banca Centrale smettesse di fare Quantitative Easing ritorneremmo esattamente allo spread a 500-700, anche se qua ci fossero Gandhi o Roosevelt così come quando c’era Monti lo spread era a 500, nonostante avesse fatto la legge Fornero e il Salva Italia». «Il livello dello spread – ha aggiunto il deputato della Lega – non dipende dalle singole politiche, dipende da quello che fa o non fa la Banca Centrale  non sottovaluto né sminuisco lo spread, dico semplicemente che lo spread non può essere ostativo a un qualsiasi tipo di politica, tenuto presente che lo spread in questo momento è una creazione non dei mercati, ma di quello che vuol fare la Banca Centrale».

Come spiegato dal Sole 24 Ore l’operazione della cancellazione del debito pubblico di uno Stato da parte della Bce è impossibile semplicemente perché vietata dai Trattati Ue. La Banca centrale europea non può infatti finanziare gli Stati, e la cancellazione del debito è certamente una delle forme di finanziamento. Oltretutto, anche volendo e potendo, la cancellazione dei titoli sarebbe una distruzione di una voce dell’attivo della banca centrale alla quale dovrebbe fare da contrappeso una voce del passivo. La Bce dovrebbe ad esempio cancellare i debiti, i depositi, che ha nei confronti delle banche commerciali. In questo modo la perdita di trasferirebbe soprattutto alle banche italiane, perché quasi tutto il debito italiano acquistato dalla Bce è nelle mani della Banca d’Italia. Il costo per l’economia sarebbe dunque ben più alto dei 250 miliardi. E, al di là di tutto, i depositi degli istituti di credito italiani verso la Banca d’Italia non arrivano a quella enorme cifra.

(Foto da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / FLAVIO LO SCALZO)

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