Dalle ricerche nel passato a quelle nel presente: ChatGPT risponde “in tempo reale”
OpenAI ha annunciato che ChatGPT non farà più ricerche esclusivamente prima di settembre 2021 ma, grazie al collegamento a internet, anche nel tempo più recente. I confini legislativi dell'AI sembrano sempre più complicati da piazzare
01/10/2023 di Redazione Giornalettismo
Che l’intelligenza artificiale stia trovando spazio in un numero sempre maggiore degli ambiti della vita umana non è una novità. L’atteggiamento, nei mesi scorsi, è stato di prudente accoglienza – con la consapevolezza massima dei rischi che si corrono non regolamentando la tecnologia -. Persino Sam Altman, CEO di OpenAI, ha affermato più volte pubblicamente che i regolamenti sull’Intelligenza Artificiale avrebbero dovuto essere ferrei, arrivando a parlare al Congresso Usa. Lo ha affermato in passato, sì, ma ora le cose sembrano cambiate e se a settembre ha affermato che – secondo lui – i regolatori avrebbero fatto la scelta giusta, l’ultima sua uscita pubblica n merito (in collegamento con l’Italian Tech Week) lo ha visto affermare che non vuole che le regole siano ferree.
Mentre ancora si cercano accordi per regolamentarla, l’intelligenza artificiale la fa da padrona
Nel corso di questa settimana FIMI, Microsoft e Meta sono state sentite alla Camera e – quello che è emerso – che i passi in avanti negli accordi per regolamentare AI e musica sono stati fatti in maniera timida e che ancora non ci sono idee concrete. Idee concrete che, ora come non mai, sarebbero necessarie visto l’emergere di applicazioni e chatbot come YourArtist.AI. Come funziona? In breve, è possibile parlare con un chatbot che replica personalità e voce di artisti celebri chiedendogli, inviando il file o il link Youtube, di fare la cover di qualunque canzone. Gli aspetti tecnico-legali controversi, ovviamente, sono tanti.
C’è anche ChatGPT che, come annunciato da Altman, avrà accesso a tutto internet – anche oltre settembre 2021 – per coloro che pagano l’abbonamento premium. Non solo OpenAI fattura ed è intenzionata ad implementare e migliorare i suoi prodotti, comunque, perché anche altre aziende ci mettono del loro ci mettono del loro (con buona pace della prudenza che, finora, sembravano tutti voler adoperare nell’introdurre l’AI nei processi delle loro aziende). Indiscrezioni pubblicate dal Financial parlano di contatti tra OpenAI, la gapponese SoftBank e un ex designer di Apple che ha fondato la sua azienda LoveFrom. Meta, dal canto suo, ha aperto le porte all’AI portandolo su Whatsapp sotto forma di chatbot.
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