Quali sono tre delle innovazioni più significative delle piattaforme nel 2021?

Ci lasciamo alle spalle un anno denso di cambiamenti e di novità se guardiamo alle piattaforme che siamo abituati a utilizzare

01/01/2022 di Ilaria Roncone

Ci lasciamo alle spalle un anno che definire pieno è poco, sia nella vita reale che nella vita online – quella che conduciamo quotidianamente sulle tante piattaforme che siamo abituati a frequentare -. Se nella vita reale l’avvenimento che più di tutti ha influenzato le nostre vite è stato l’inizio della campagna vaccinale nel mondo, online ci sono stati moltissimi momenti rilevanti per quanto riguarda le big tech che hanno comportato una serie di innovazioni piattaforme 2021. Dalla regolamentazione nel mondo di social e piattaforme come Amazon alla presa di consapevolezza ancora maggiore e definitiva di quale impatto abbiano nella nostra vita – basti pensare alla questione Facebook Papers -, abbiamo selezionato tre delle innovazioni (o anche no) che hanno maggiormente segnato l’anno appena trascorso.

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Innovazioni piattaforme 2021: il rebranding che cambia le carte in tavola

Il nuovo nome di Facebook è Meta, lo abbiamo scoperto verso la fine del 2021. Oltre al nome è cambiato anche il logo e tutto questo è stato annunciato nell’annuale appuntamento con il Facebook Connect – evento durante il quale l’azienda espone agli utenti novità, stato di avanzamento della piattaforma, miglioramenti in termini di usabilità -. Nel pieno delle polemiche fatte dopo le rivelazioni della whistleblower Frances Haugen, l’azienda di Zuckerberg ha scelto di cambiare le carte in tavola perché tutti puntassero gli occhi sull’obiettivo del futuro di Facebook: creare il metaverso.

Quel metaverso che, tra le tante altre parole che abbiamo imparato a conoscere e utilizzare nel 2021, indica quella dimensione parallela e virtuale a cui tutti stanno tendendo – ma che è ancora ben lontana dalla realizzazione a livello fattuale – in cui non saremo noi a compiere le azioni ma saranno i nostri avatar. Per fare questo, l’ex Facebook e ora Meta ha fatto sapere di stare investendo cospicue somme di denaro e di voler assumere diecimila nuovi dipendenti in Europa – Italia compresa – per guidare i miliardi di utenti di Facebook nel mondo verso il metaverso.

La meteora di Clubhouse

Uno dei grandi interrogativi del 2021 a livello di piattaforme è stato senza dubbio: che fine ha fatto Clubhouse? Abbiamo assistito all’esplosione del social degli audio durante la pandemia. Con l’immenso limite che solo chi aveva un iPhone poteva scaricare l’applicazione ed entrare nella piattaforma, il social si è diffuso a macchia d’olio diventando una moda veicolata anche su altri social – basti pensare a tutte le storie e i post su Clubhouse di cui Instagram si è riempito nel momento di picco di nuovi iscritti -.

Tutti hanno inseguito Clubhouse per un certo periodo, soprattutto chi non poteva averlo (ovvero tutti gli utenti Android, che sono stati accontentati dopo un anno di esclusiva Apple) e chi di è fatto affascinare dal concetto di ingresso nella piattaforma solo su invito. Una necessità di invito che, alla fine, è caduta. Forse anche questa perdita di esclusività che ha accompagnato Clubhouse nel tempo, con lo scopo di rendersi accessibile alla massima platea possibile, ha fatto sì che della piattaforma si parlasse sempre di meno. Le ultime novità in casa Clubhouse prevedono un futuro all’insegna di controllo degli haters e della rinnovata centralità dell’audio che sicuramente vanno tenute d’occhio.

Il ritorno al feed cronologico di Instagram

Tra le innovazioni piattaforme 2021 abbiamo il social delle foto che guarda al passato, cercando il rimedio a quello che l’algoritmo di Instagram – e gli algoritmi in generale – hanno combinato negli ultimi anni quando si è trattato di confezionare bacheche e feed utenti basandosi sui loro gusti. Adam Mosseri ha annunciato che Instagram tornerà ad avere il feed cronologico e gli utenti potranno scegliere se preferire questo al classico feed basato sui loro gusti. Dopo le moltissime evidenze emerse sul modo in cui funzionano gli algoritmi di Instagram e di Facebook – andando a favorire contenuti polarizzanti in ogni ambito, dalla politica ai vaccini, perché venga generato un traffico maggiore – la piattaforma ha dovuto fare chiarezza su come funzionano gli algoritmi che regolano la comparsa di contenuti sulle bacheche degli utenti.

L’epilogo è che sulle piattaforme che appartengono a Meta non è più sufficiente etichettare ciò che è disinformazione se è proprio sulla crescente disinformazione che si sono basati i guadagni dell’azienda negli ultimi anni, come spiegato dal WSJ. Di Instagram, inoltre, emerge anche come sembri non esitare a proporre contenuti che possono danneggiare la salute mentale di giovani e adolescenti. Insomma, affacciandoci a questo 2022 il lavoro da fare è veramente tanto quando si parla di piattaforme e innovazione.

Al via oggi i prossimi 365 giorni per dirci in che direzione andrà il mondo online che abbiamo creato.

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