Com’è andato il primo incontro di Meta Italia con i sindacati per i potenziali 22 esuberi

Questa mattina, a Milano, si è verificato il primo contatto tra le sigle sindacali e i vertici italiani di Meta

17/11/2022 di Gianmichele Laino

Era il giorno che, da circa una settimana, le parti in causa attendevano per mettere nero su bianco i paletti di partenza di una trattativa che si annuncia lunga e non certo semplice. A Milano c’è stato il primo incontro sindacati-Meta sulla vicenda dei 22 potenziali esuberi in Italia tra i dipendenti del colosso di Big Tech. Un primo passo che, a differenza di altre circostanze analoghe, non è stato semplicemente interlocutorio, ma che ha posto le basi per un dialogo che – si spera – possa essere costruttivo. Anche perché Meta è stata rappresentata, nello studio legale di via Meda, dai suoi massimi vertici italiani.

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Incontro sindacati-Meta, cosa è successo e cosa si sono dette le parti in causa

«Non ci possono bastare le questioni portate al tavolo che vedono da una parte l’agguerrita competizione nel mercato delle “piattaforme” – recita il comunicato congiunto di Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILtucs -, dall’altra un calo dei proventi pubblicitari, dall’altra ancora la scelta legittima degli utenti di limitare la tracciabilità dei loro dati come motivazione per poter procedere con dei licenziamenti. Noi crediamo fortemente che un’azienda, ancor più una multinazionale delle dimensioni di Meta abbia un obbligo sociale nei confronti di quelle che loro chiamano “risorse” e pertanto la nostra richiesta è stata quella del ritiro della procedura, o della diminuzione drastica dei licenziamenti».

La sensazione che trapela dall’incontro, secondo alcune fonti consultate da Giornalettismo, non sono quelle di una chiusura totale dell’azienda nei confronti delle istanze dei sindacati. Questi ultimi hanno mantenuto il punto, con l’obiettivo finale di portare Meta a fare marcia indietro sui 22 potenziali esuberi che sono stati annunciati in Italia nei giorni scorsi (il 17% della forza lavoro di Meta nel nostro Paese). Non solo: i sindacati hanno evidenziato come, in molti casi, i dipendenti oggetto di questi esuberi abbiano una anzianità aziendale bassissima, essendo stati assunti da pochi mesi. E che questo fatto va a cozzare prepotentemente con il fatto che Meta, in quanto azienda leader nel settore digitale, non possa avere una visione rispetto alle proprie risorse umane tale da anticipare decisioni drastiche.

Le sigle sindacali hanno incontrato una certa propensione al dialogo da parte dell’azienda. Insomma, non si ha la sensazione che si stia facendo melina e che, comunque, prima di arrivare all’extrema ratio dell’accordo economico dello strumento incentivante rispetto all’uscita, ci possano essere dei margini di trattativa. Nei prossimi giorni, in ogni caso, l’interlocuzione andrà avanti: «Nelle prossime settimane – dicono i sindacati – si terranno altri incontri oltre a delle assemblee sindacali per decidere con lavoratrice lavoratore quali strategie mettere in campo».

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