Anche Amazon taglia i dipendenti (soprattutto quelli che lavorano allo sviluppo di Alexa)

Anche Meta sembra aver indirizzato i propri tagli - nello specifico - al settore di questi devices: indizi rispetto all'andamento del mercato?

15/11/2022 di Redazione

Ci sono alcuni indizi che ci stanno dando le multinazionali di Big Tech sull’andamento del mercato. Sono indizi che si possono desumere, al momento, da alcune notizie che si hanno in merito ai tagli e ai licenziamenti che saranno effettuati nei prossimi giorni. Meta ha annunciato il taglio di 11mila dipendenti in tutto il mondo (fino a un massimo di 22 in Italia). Ma anche Amazon licenzia: il New York Times ha anticipato che il colosso dell’e-commerce potrebbe rinunciare fino a 10mila unità della sua forza lavoro. Questi tagli hanno una cosa in comune: sia Meta, sia Amazon sarebbero intervenuti pesantemente nel settore che riguarda i devices come gli assistenti vocali. L’azienda di Mark Zuckerberg sembra aver rinunciato quasi completamente allo sviluppo di Portal, mentre i tagli di Amazon si concentrerebbero soprattutto nel settore che cura lo stato di avanzamento del progetto Alexa.

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Amazon licenzia: la crisi del settore degli assistenti vocali

Scout e Fabric.com (il primo è il progetto del robot per le consegne a domicilio di prodotti freschi, il secondo è il progetto per gli articoli da cucito) sono altri due settori su cui Amazon ha deciso di non puntare più. Altra area colpita è quella delle risorse umane.

Ovviamente, il taglio di dipendenti di Amazon è molto più contenuto rispetto a quello previsto Meta. In effetti, mentre l’azienda di Menlo Park ha rinunciato al 13% della sua forza lavoro, Amazon si è limitata a un taglio dell’1%. Nonostante questo, la revisione degli obiettivi aziendali e anche dei target su cui insistere ha dato qualche notizia in più rispetto a settori dei colossi che sono partiti con le migliori intenzioni (subendo anche un po’ l’effetto Re Mida, con l’illusione che Big Tech potesse trasformare in oro qualsiasi cosa toccasse) ma che, nel concreto, si sono dimostrati progetti non appaganti in termini di revenue.

Fa sicuramente rumore più di ogni altra cosa, tuttavia, il taglio nel settore degli assistenti vocali. Il mercato, infatti, ha vissuto una vera e propria bolla soltanto qualche anno fa, trasformando dispositivi come Alexa in uno dei perni della domotica. I tagli di Amazon (ma anche di Meta) in questa direzione possono sicuramente rappresentare un campanello d’allarme che significa due cose: o c’erano troppi impiegati rispetto all’effettiva necessità, o il settore rischia di subire un brusco rallentamento.

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