L’altissimo livello del giornalismo italiano parlando del video di Ryanair
Tra i vari contenuti più o meno inopportuni proposti dai giornali italiani, spicca senz'altro il lancio social scelto da Il Mattino e criticato da molti sui social
22/09/2021 di Redazione
La questione Ryanair continua a tenere banco da ieri e, ancora oggi, il nome della compagnia aerea si trova tra i primi trend su Twitter. Il video Ryanair – che sembra essere stato ripreso di nascosto da un passeggero che sedeva accanto alla coppia protagonista – è stato diffuso in maniera virale sui social. La stampa, dal canto suo, non si è certo tirata indietro quando si è trattato di parlare di quella che – detto in tutta franchezza – non dovrebbe nemmeno essere una notizia. Contribuire alla diffusone e all’attenzione morbosa rispetto a questo video – tra lanci social inopportuni e voyeurismo stimolato – per ottenere più click non è certamente da classificarsi come pratica giornalistica.
LEGGI ANCHE >>> Valentina Nappi ci spiega che condividere il video di Ryanair «equivale a fare revenge porn»
Non sono pochi gli utenti che criticano il lancio social del Mattino sul video Ryanair
Livello giornalismo italiano: Il Mattino#Ryanair pic.twitter.com/aPaNsvOo8a
— Pietro Marino (@Pietrinski) September 22, 2021
Tra i giornali più criticati per come hanno scelto di parlare della questione figura senz’altro Il Mattino. Lo screen dell’articolo scritto dal quotidiano fondato da Scarfoglio e Serao ha utilizzato uno screen preso dal video – andato virale sia nella versione censurata che non censurata – come immagine dell’articolo lanciato col copy: «Amore ad alta quota».
amore ad alta quota:
1) un reato (eh sì perché di atti osceni in luogo pubblico si tratta)
2) un video filmato e diffuso per goliardia non per denunciare
3) lo schifo a cui ridete ma ora mettete una coppia gay al loro posto e vedete come iniziano gli insulti, ipocriti#Ryanair pic.twitter.com/QLYFEMsuNF— N. 直美 🌙 (@Nayrobica_) September 22, 2021
C’è chi non manca di sottolineare come il video riprenda quello che, a tutti gli effetti, è un reato (atto osceno in luogo pubblico). La diffusione del video come contenuto goliardico per ridere – denunciata anche da Valentina Nappi, che è arrivata a parlare di revenge porn poiché la coppia non ne ha autorizzato la condivisione – e, nel caso dei quotidiani, per fare più click è stata ampiamente criticata.