Valentina Nappi ci spiega che condividere il video di Ryanair «equivale a fare revenge porn»
"Vi ricordo - ha detto l'attrice - che la coppia non ha chiesto la pubblicazione del video: chi lo guarda, ritwitta e condivide è uguale a chi fa revenge porn"
22/09/2021 di Redazione
È bastata una giornata non particolarmente brillante, dal punto di vista delle notizie da pubblicare sui giornali, per permettere a un video Ryanair pubblicato online nei primi dieci giorni di settembre, di diventare protagonista di alcuni articoli di testate online, di far salire l’hashtag Ryanair in tendenza e di trovare una diffusione (anche non censurata) sui principali canali social, soprattutto su Twitter. Già di per sé questa cosa ci fa capire molto del ruolo dei giornali online nella diffusione di determinate notizie, ma c’è stato bisogno dell’intervento pubblico dell’attrice Valentina Nappi per farci capire che tutto quanto è stato fatto intorno a questo video Ryanair possa rientrare nella sfera del revenge porn.
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Video Ryanair e l’opinione di Valentina Nappi
«Quando il sesso (o il nudo) in pubblico non farà più notizia finalmente non avremo più vittime di revenge porn – ha detto Valentina Nappi -. Vi ricordo che la coppia non ha chiesto la pubblicazione del video: chi lo guarda, ritwitta e condivide è uguale a chi fa revenge porn».
Vi ricordo che la coppia non ha chiesto la pubblicazione del video: chi lo guarda, ritwitta e condivide è uguale a chi fa revenge porn. #Ryanair
— Valentina Nappi (@ValeNappi) September 21, 2021
Inutile scendere nei particolari morbosi del video. Quello che conta è dare un paio di elementi fondamentali: il video sembra essere stato ripreso, di nascosto, da un passeggero che si trovava accanto alla coppia immortalata nelle immagini; la coppia, in alcune versioni che circolano sui social network, è perfettamente riconoscibile in viso, dal momento che le immagini non sono state censurate. Valentina Nappi afferma che, se si dovesse trattare di un video diffuso senza il consenso degli interessati, si potrebbe trattare di un caso di revenge porn o, comunque, del tutto simile a questa fattispecie.
Un motivo in più per evitare pubblicazioni fuori luogo sui giornali online per un pugno di clic in più. Un motivo in più per avere una sana cultura del sesso, senza che quest’ultima debba passare attraverso voyeurismo e forzature.