Perché la Giordania ha deciso di sospendere temporaneamente TikTok

Nel bel mezzo delle proteste dei camionisti contro il caro benzina, la decisione di bannare il social più utilizzato per condividere i video delle mobilitazioni

17/12/2022 di Enzo Boldi

Un divieto temporaneo ma che, per il momento, è senza data di scadenza. Nel bel mezzo delle proteste (successive a uno sciopero generale in diverse città del Paese) dei camionisti contro il caro benzina, la Giordania sospende la possibilità – all’interno dei propri confini – di utilizzare TikTok. Secondo il governo monarchico, guidato da Re Abdullah II, la piattaforma social avrebbe avuto un ruolo attivo nella diffusione delle immagini di protesta, configurandosi come veicolo per l’incitamento alla violenza da parte dei manifestanti.

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Come riporta l’Associated Press, la decisione è arrivata dopo quanto accaduto giovedì nella città di Maan, dove il vicedirettore della Polizia Locale – Abdul Razzaq Abdel Hafez Al Dalabeh – è stato colpito a morte durante una delle tante manifestazioni di piazza che proseguono da alcuni giorni. Ed è stato quello l’evento, secondo la narrazione giordana, che ha fatto scattare la decisione prima di interrompere la connessione a internet in alcune città (oltre a Maan, stessa sorte anche per Karak) e poi di dichiarare inammissibile – almeno per il momento – l’accesso a TikTok da parte degli utenti che si collegano con un IP che fa riferimento al suolo geografico della Giordania.

Giordania sospende TikTok, cosa sta succedendo

Secondo il governo giordano, dunque, ci sarebbe una correlazione tra l’aumento repentino delle proteste contro il caro-benzina e la condivisione di video di queste manifestazioni su TikTok. Fonti ufficiali istituzionali, infatti, hanno utilizzato toni molto duri nei confronti della piattaforma e hanno spiegato che la decisione di sospenderne l’uso all’interno dei confini del Paese sia arrivata «dopo il suo uso improprio e il mancato rispetto delle pubblicazioni che incitano alla violenza e al disordine». Ma la decisione appare molto strana: il picco delle proteste si è registrato proprio nei giorni precedenti alla decisione di sospendere l’utilizzo del social network e da tantissime ore non si registrano più scontri con le forze dell’ordine.

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